Totti a Mosca, nonostante la russofobia

FRANCESCO GRECO. ROMA - Il capitano, il pupone, l'Imperatore, il Re, il comandante, il guerriero. Tutti soprannomi attribuiti a Francesco Totti in una carriera superlativa, facendolo così finire nel mito, nella Storia.

Totti andrà a Mosca il prossimo 8 aprile, nonostante le minacce assurde del politicamente corretto, il mainstream, le vedove inconsolabili, quelli che l'UE deve armarsi e la guerra deve andare avanti (a patto che ci vadano gli altri).

Un delirio se si pensa che mentre Putin e Trump parlano di pace in Ucraina, bypassando l’UE (le ultime due guerre sono state decise in Europa), loro sono per la guerra senza se e senza ma, gli stessi "i Russi combattono con le pale" discutono di 800 mld di armi (escono i primi manuali di sopravvivenza), in spregio a tutti i patti di stabilità (che evidentemente valgono per le spese sociali, sanità, scuola, welfare, servizi, etc.) ma non per gli arsenali.

Quelli che parlano di un pittoresco esercito europeo, tipo Armata Brancaleone: chi lo guiderebbe? 27 lingue bastano a capirsi? E torniamo a Totti. Dopo Pupo e Al Bano (che hanno fatto sempre concerti in tutta la Russia, dalla Siberia alla Crimea), il famoso numero 10 giallorosso. Che non si fa spaventare dai manganelli e l’olio di ricino dei salottieri e, appunto, l’8 aprile volerà nella capitale russa nell’ambito dell’International RB Award (evento annuale indetto da uno dei principali siti russi di sport, informazione e scommesse), dove sarà ospite d’onore.

Nelle passate edizioni ci andarono ex calciatori famosi fra cui Del Piero, Figo, Cafù e altri.

A Mosca già gli hanno dato il benvenuto: è infatti piena di billboard giganti (foto) con il capitano sorridente, il numero 10 bene in vista e la scritta: “L’Imperatore arriva nella Terza Roma”. I Russi la propaganda la sanno fare davvero.

La news è commentata in vari modi sui social italiani. Chi applaude e chi è deluso. "In Russia è una leggenda, Totti è conosciuto anche nei villaggi più sperduti ed è amatissimo... I Russi amano l'Italia, la cultura e anche il calcio... Per altro, l'agenzia che lo ha invitato non è statale, non ha niente a che vedere col governo, è privata...", osserva lo scrittore e analista Nicolai Lilin che vive in Arabia Saudita.

“Totti è una persona nota e famosa. Un uomo che ha coraggio...”, aggiunge da Mosca la giornalista (vedova di Giulietto Chiesa) Fiammetta Cucurnia. Sul campo e nella vita. Per questo è stimato e rispettato da tutti, meno che dai guerrafondai fanatici: una nicchia di supponenti che vogliono dettare all'umanità le loro regole fuori tempo. Ridicoli e grotteschi.