Treviso, maestra sospesa per il profilo su OnlyFans. La Cgil: “Nessuna norma vieta attività nel tempo libero”


TREVISO – È stata sospesa Elena Maraga, la maestra 29enne di una scuola materna cattolica di Varago di Maserada, al centro di un acceso dibattito dopo la scoperta del suo profilo su OnlyFans, piattaforma su cui la giovane insegnante pubblica contenuti dal tono esplicitamente hot. La sospensione, definita come uno "stop temporaneo", è stata concordata tra i legali della scuola e l’avvocato che assiste la docente, dopo che la stessa aveva chiesto tre giorni di permesso (dal 17 al 19 marzo).

La decisione arriva mentre si susseguono le polemiche sul caso, che ha rapidamente catturato l’attenzione mediatica. Tuttavia, sul piano giuridico, non sembrano esserci le basi per un eventuale licenziamento, come sottolinea Alvise Sponza, segretario generale della Cgil Flc (Federazione lavoratori della conoscenza) di Treviso. “Chi intende licenziarla non ha la legge dalla sua parte. Nel contratto non esiste alcuna clausola che vieti comportamenti leciti svolti nel tempo libero”, afferma.

L’assenza di un codice etico

Sponza sottolinea inoltre che l’assenza di un codice etico, sottoscritto all’assunzione dalla lavoratrice, impedisce alla scuola di muovere contestazioni formali: “Non si possono introdurre, a posteriori, codici di comportamento con valore retroattivo”, chiarisce. Aggiunge poi una considerazione personale: “Anche io sono insegnante e credo che tutti dovremmo mantenere un comportamento ineccepibile. Ma un errore privato, purché legale, non può intaccare il nostro ruolo. È capitato anche a me di passare col rosso, ma nessuno per questo ha messo in discussione la mia professionalità”.

Boom di follower su Instagram

Nel frattempo, l’attenzione mediatica sembra aver avuto effetti anche sulla popolarità social della maestra. Da quando la vicenda è esplosa, mercoledì 12 marzo, i follower del suo profilo pubblico su Instagram sono passati da circa 6.500 a oltre 18mila. Non solo: Maraga ha anche riattivato un secondo profilo, quello “privato”, in cui – come dichiarato – accetta richieste principalmente da uomini. Proprio da questo profilo, secondo alcune ricostruzioni, sarebbe partita la scoperta della sua presenza su OnlyFans, probabilmente da parte di un genitore o conoscente.

Questo secondo profilo era stato momentaneamente disattivato su richiesta della responsabile scolastica, dopo le prime segnalazioni. Ora è tornato attivo, ma accessibile solo previa approvazione, e conta già circa 3.800 follower.

La questione economica

Nei primi giorni successivi alla vicenda, la stessa insegnante aveva spiegato apertamente il motivo che l’aveva portata a creare contenuti su OnlyFans: “Con il lavoro di maestra percepisco 1.200 euro al mese. È insostenibile vivere da sola con questa cifra. Il guadagno su OnlyFans è di gran lunga superiore”, aveva dichiarato.

Il confronto ora si sposta sul tavolo dei legali, ma resta aperto un dibattito più ampio: è corretto giudicare un lavoratore per ciò che fa nel tempo libero, se ciò è perfettamente legale?