ActionAid e Openpolis: in Puglia centri sempre più grandi, gestori for profit e diritti dei minori a rischio


BARI - Un’accoglienza al collasso, guidata da logiche emergenziali e prassi opache, con centri sovraffollati e sempre più in mano a soggetti for profit. È questo il quadro che emerge dal report “Accoglienza al collasso. Centri d’Italia 2024” realizzato da ActionAid e Openpolis, che getta luce sulla situazione del sistema di accoglienza in Puglia.

Pochi numeri, grandi centri

A fine 2023, le persone accolte nella regione rappresentavano solo lo 0,18% della popolazione pugliese – una cifra ben al di sotto della media nazionale – eppure l’accoglienza continua a rispondere a una logica emergenziale, con effetti gravi sulla qualità dei servizi.

L’83% delle persone accolte si trova in strutture grandi o molto grandi, con il Cara di Bari che, emblematicamente, registra 647 persone oltre la capienza (744 posti ufficiali). In tutta la regione si contano 3.209 posti nel circuito straordinario, di cui quasi la metà gestiti da soggetti legati al sistema della detenzione amministrativa, non certo specializzati nell’accoglienza.

Sai marginale, Cas predominanti

Il sistema Sai – il circuito pubblico di accoglienza e integrazione gestito dai Comuni – continua a essere marginale: solo il 38,33% degli accolti è inserito in strutture Sai, mentre il 61,7% si trova nei Cas (35,82%) o nei centri governativi di prima accoglienza (25,85%).

Le province di Lecce, Foggia e Brindisi si distinguono per un uso più consistente del Sai, mentre Taranto presenta una situazione rovesciata: solo il 21,84% degli accolti in Sai, con una forte prevalenza di Cas e Cpa, quest’ultimo con approccio da hotspot.

Minori soli: più Cas, meno diritti

Preoccupa l’aumento dei minori stranieri non accompagnati (Msna) nei Cas minori: da 18 a 83 in un solo anno, con strutture spesso inadeguate e sovraffollate. In due casi emblematici, le strutture di Lecce e Foggia sono gestite da aziende for profit con esperienze discutibili: AGH Resort Srl, già coinvolta in gravi criticità nei Cas, e Azzurra Srl, una multiservizi attiva nel settore dei viaggi. In entrambe le strutture, a fine 2023, si registravano presenze oltre la capienza.

La paradossale realtà è che, mentre i posti disponibili nel Sai per minori aumentano (474 a fine 2023), restano 50 posti vuoti, anche se 78 Msna risultano inseriti in strutture per adulti (Cpa di Brindisi). E al 12 giugno 2023, l’intero hotspot di Taranto ospitava 184 Msna, in una condizione di detenzione de facto già condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Sovraffollamento e gestori senza trasparenza

Crescono le presenze nei centri da 20 a 50 posti, ma soprattutto in quelli molto grandi (oltre 50 letti), che accolgono il 43% degli ospiti nei Cas. Tra le situazioni più critiche:

  • A Brindisi, un Cas da 120 posti con 232 persone ospitate (+112), gestito da Engel Italia Srl

  • Sempre a Brindisi, un altro centro da 83 posti con 185 presenti, gestito da Take Care Srl

  • A Lecce, un centro da 85 posti con 185 ospiti, sotto gestione Croce Rossa

  • Al Cara di Bari, la cooperativa Auxilium gestisce 744 letti con 1.391 presenze

Nella provincia di Barletta-Andria-Trani, il 90,6% dei posti è gestito dalla Azzurra Srl, segnando un vero e proprio monopolio privato dell’accoglienza.

Revoche sospette e diritti sospesi

Preoccupa anche il massiccio ricorso alle revoche dell’accoglienza: 3.703 solo nel 2023 in Puglia, con Bari seconda prefettura in Italia per numero di revoche (5.323 tra 2022 e settembre 2024). Un dato che, secondo ActionAid e Openpolis, potrebbe indicare pratiche arbitrarie per liberare posti, spesso con motivazioni opache o discutibili.

Conclusioni: accoglienza al bivio

Il report evidenzia con forza una gestione disfunzionale e opaca, dove la dignità delle persone accolte viene messa da parte a favore di logiche aziendali, emergenziali e di profitto. La confusione crescente tra accoglienza e detenzione, la prevalenza di soggetti privati non qualificati e il sovraffollamento strutturale dei centri mostrano un sistema che, più che integrare, rischia di escludere e violare diritti fondamentali.


🔎 Per approfondire: il report completo è disponibile su centri.dati.openpolis.it
📊 Dati aggiornati a dicembre 2023, ottenuti tramite accesso agli atti al Viminale.