Bari onora Sabina Anemone: la "Goccia del latte" intitolata alla prima pediatra della città


BARI 
- Piazza Umberto ha fatto da cornice, questa mattina, a una significativa cerimonia: l'intitolazione della storica palazzina “Goccia del latte” a Sabina Anemone, figura pionieristica della medicina barese. Prima donna a laurearsi e specializzarsi in pediatria presso l'Ateneo di Bari, Sabina Anemone è stata ricordata come una professionista capace e generosa, che ha dedicato la sua esperienza alla cura dei bambini e delle madri in condizioni di disagio economico e sociale.

Alla commossa cerimonia hanno partecipato il sindaco di Bari, la consigliera comunale e metropolitana delegata alla pianificazione territoriale e del paesaggio metropolitano (nipote di Sabina Anemone), la presidente del Municipio I e gli alunni delle classi quinte della scuola primaria Mazzini.

Sabina Anemone ha rappresentato un modello di emancipazione femminile, lavorando come medico in un'epoca in cui i pregiudizi relegavano le donne al ruolo esclusivo di mogli e madri. Con la sua dedizione, ha contribuito alla crescita della città, occupandosi con particolare attenzione dei più vulnerabili: bambini e madri in povertà.

Proprio per questo motivo, l'amministrazione comunale ha scelto di intitolarle il fabbricato noto come “Goccia del latte”, un edificio tutelato dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Bari. Questa scelta non solo perpetua la memoria di una donna che ha lasciato un segno tangibile nella storia della comunità locale, ma celebra anche il suo coraggio e la sua determinazione.

“L’amministrazione comunale di Bari è da tempo impegnata a promuovere la toponomastica di genere - ha dichiarato il sindaco -. Intitolazioni di strade, piazze e luoghi simbolici a donne che hanno contribuito a far crescere e rendere grande questa città sono ancora troppo poche. È nostra intenzione recuperare in termini non solo quantitativi ma anche, e soprattutto, culturali affinché anche attraverso la toponomastica, si possa finalmente riconoscere il ruolo fondamentale che molte donne hanno avuto nella storia della città e, più in generale, del nostro Paese."

Il sindaco ha poi sottolineato il legame tra Sabina Anemone e la "Goccia del latte":

"Oggi con questa intitolazione leghiamo definitivamente il ricordo di Sabina Anemone, prima laureata in medicina e pediatra della città di Bari, a un immobile storico qual è la Goccia del latte - che dagli anni ’20, per oltre mezzo secolo, ha ospitato le attività di un’associazione solidale impegnata ad assistere le gestanti prive di mezzi, e con molti figli, - così da rendere il doveroso omaggio alla memoria di una donna che ha messo il suo sapere e il suo lavoro al servizio dei minori e delle donne in difficoltà. La memoria non deve essere un esercizio retorico ma una bussola per comprendere il presente e orientare il futuro, specie per le nuove generazioni”.

La consigliera comunale e metropolitana, visibilmente emozionata, ha ricordato la figura di sua nonna: “Ho avuto una nonna speciale che, in tempi in cui sembrava una vera e propria eresia, ha creduto nel ruolo fondamentale delle donne nel mondo del lavoro e soprattutto nel contributo importante che le donne, lavorando, avrebbero potuto dare alla collettività. Sabina Anemone, mia nonna, è stata una donna impegnata nello studio, nel lavoro e nel volontariato ma, al tempo stesso, una donna vivace, elegante, amante della musica, dell'arte e della vita."

Ha poi evidenziato il legame speciale di Sabina Anemone con la palazzina: "Sabina Anemone era molto legata ai luoghi del suo lavoro e, in particolare, a questa palazzina Liberty in cui, dal 1940, per quasi 10 anni, ha svolto attività di assistenza medica e di educazione sanitaria volontaria in una città dilaniata dalla guerra e dalla povertà in cui, nel dopoguerra, collaborando con gli americani, ha introdotto l'utilizzo del latte in polvere, all'epoca sconosciuto. Un luogo speciale che negli ultimi anni della sua vita amava frequentare condividendo i ricordi di quei tempi con la presidente della Fidas (che gestisce le attività dell'edificio). Grazie all'impegno e alla sensibilità del sindaco, del Soroptimist International Club di Bari e di coloro che hanno sostenuto questa intitolazione, oggi questa palazzina diventa luogo del cuore e della memoria, custode dell'identità e del grande valore della nostra comunità”.

Cenni Biografici su Sabina Anemone:

Nata a Giovinazzo il 12 dicembre 1913, nel 1937 Sabina Anemone fu la prima donna a laurearsi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bari, specializzandosi in pediatria nel 1940. Durante il periodo bellico lavorò presso l’Ospedale Sanatorio Cotugno, curando neonati affetti da tubercolosi e offrendo visite gratuite alle madri in difficoltà presso l’ambulatorio comunale “Goccia del latte”. Direttrice del reparto infettivi dell’Ospedaletto dei Bambini, dal 1971 fino alla pensione insegnò Igiene e Anatomia all’Istituto Tecnico Femminile di Bari. Si è spenta a Bari all’età di 91 anni.