Bari, traffico di droga: otto nuove misure cautelari nell'ambito dell'inchiesta sui clan di Noicattaro


BARI
- La Guardia di Finanza di Bari ha eseguito otto nuove misure cautelari nei confronti di persone accusate, a vario titolo, di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. Alcuni dei destinatari del provvedimento restrittivo si trovavano già in carcere per altri reati.

Gli arrestati sono stati sottoposti a interrogatorio preventivo, durante il quale si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Per altri due indagati, invece, la richiesta di misura cautelare è stata rigettata.

Questi nuovi arresti rappresentano un ulteriore sviluppo dell'inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Bari, che lo scorso 1 aprile aveva portato all'arresto di 22 persone ritenute affiliate ai clan Misceo e Annoscia di Noicattaro (Bari). Le accuse contestate, a vario titolo, includevano associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e tentato omicidio, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Le indagini hanno permesso di ricostruire nel dettaglio la capillare attività di spaccio gestita dai clan, strutturata in veri e propri "punti vendita" attivi 24 ore su 24 nel centro storico di Noicattaro. La consegna della droga avveniva con modalità particolari, come l'utilizzo di cestini calati dai balconi o la consegna a domicilio nelle abitazioni degli acquirenti.

Nel linguaggio criptico utilizzato dagli indagati per riferirsi agli stupefacenti, sono emersi nomi in codice fantasiosi come "bob", "limoni", "giubbotto Versace o filo spinato", e persino l'espressione "il Papa che arriva da Roma" per indicare l'arrivo di un nuovo carico di droga.

Nel corso delle investigazioni, le forze dell'ordine hanno sequestrato complessivamente cinque chilogrammi di cocaina, sedici di hashish, ventuno di marijuana, una pistola e ventidue proiettili. Sette corrieri della droga erano già stati arrestati in flagranza di reato, e sono stati individuati cinque depositi della droga, definiti in gergo "le cupe".

L'operazione odierna conferma la costante attenzione degli inquirenti sul territorio e la determinazione nel contrastare le attività illecite delle organizzazioni criminali attive nella provincia di Bari.