Cinque anni dopo la pandemia: Piemontese e Montanaro alla giornata di testimonianze al "Miulli" di Acquaviva delle Fonti
ACQUAVIVA DELLE FONTI - “La pandemia ha reso evidente che la sanità non può essere trattata come un'infrastruttura qualsiasi: servono risorse, personale e sicurezza, anche per contrastare la crescente aggressività verso gli operatori: occorre continuare a investire, rafforzare e tutelare il sistema sanitario pubblico".
Lo ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese intervenendo stamattina, insieme al direttore del Dipartimento Promozione della Salute e del Benessere animale, Vito Montanaro, al convegno “Covid-19, 5 Anni Dopo: Cosa Abbiamo Imparato?”, organizzato all’Ospedale Generale Regionale "Miulli" di Acquaviva delle Fonti, nella Città metropolitana di Bari, che ha offerto spazio a testimonianze, analisi tecniche e riflessioni umane da parte di rappresentanti delle istituzioni, dirigenti sanitari e professionisti che hanno vissuto in prima linea l’emergenza pandemica.
La giornata ha anche visto la proiezione del documentario “Erreconzero – From Alarm To Awakening” con la partecipazione in sala del regista Andrea Ferrante e del produttore Vito Schirone.
Il convegno, moderato dal Direttore Sanitario dell'Ospedale Miulli, Vitangelo Dattoli, ha visto la partecipazione di Monsignor Giuseppe Russo, Governatore dell’Ospedale Miulli, di Antonio Decaro, oggi parlamentare europeo e durante la pandemia sindaco di Bari, di Fabrizio Celani, Direttore Sanitario dell’Ospedale Miulli durante l'emergenza, e di Luigi Fruscio, Direttore Generale dell'ASL Bari,
“Cinque anni dopo la pandemia – ha aggiunto Piemontese la riflessione si concentra su quanto appreso e realizzato: all’inizio mancava una reale conoscenza del virus e si agì in piena emergenza, con un sistema sanitario sotto pressione; la Puglia ha reagito potenziando le terapie intensive, passate da 300 a oltre 450 posti, con altri 130 posti in arrivo grazie al PNRR”.
Montanaro ha ricordato il contributo dell’Ospedale Miulli nel picco pandemico, con 200 posti letto messi a disposizione che hanno salvato migliaia di vite: “Le decisioni, spesso in anticipo rispetto alle linee nazionali, hanno permesso alla Regione Puglia di affrontare l’emergenza con prontezza e risultati concreti, diventando un modello organizzativo di riferimento”, ha detto il direttore del Dipartimento.
“Mi auguro che l'esperienza vissuta, così triste e dolorosa, possa segnare un nuovo rilancio di una maggiore attenzione alla cura e alla centralità della persona”, ha aggiunto Monsignor Giuseppe Satriano, Vescovo di Bari-Bitonto, concludendo i lavori della giornata.