Cursi, violenza in campo: DASPO per due dirigenti della società Cursi Calcio 2018
LECCE - Il Questore della Provincia di Lecce ha emesso due DASPO nei confronti di due dirigenti della società sportiva Cursi Calcio 2018, a seguito dei gravi episodi accaduti durante la partita contro il Football Taviano, disputata il 2 marzo scorso al Campo sportivo di Cursi e valida per il campionato di Prima Categoria – Girone C, stagione 2024/2025.
L'episodio
Al 44° minuto del primo tempo, dopo l’assegnazione di un calcio di rigore a favore del Taviano, alcuni dirigenti del Cursi presenti in panchina hanno invaso il campo protestando veementemente contro il direttore di gara. In particolare, uno di loro avrebbe minacciato l’arbitro con frasi del tipo: “Ti tiro un pugno… non esci vivo dal campo”, arrivando a colpirlo con l’avambraccio all’altezza dello sterno, costringendolo ad arretrare di diversi metri.
L’aggressione ha portato alla sospensione definitiva della partita, con il direttore di gara che, cercando rifugio negli spogliatoi, è stato nuovamente seguito dallo stesso dirigente, mentre un secondo dirigente lo attendeva all’ingresso, impedendogli l’accesso e rivolgendogli ulteriori offese e minacce, accusandolo di aver “rovinato la partita e fatto danni”.
I provvedimenti
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Tre anni di DASPO per il dirigente che ha aggredito fisicamente l’arbitro: non potrà accedere ad alcuna manifestazione sportiva.
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Due anni di DASPO per il secondo dirigente, autore delle minacce e dell’ostruzione fisica all’ingresso degli spogliatoi.
Una condotta ancora più grave per il ruolo ricoperto
Le azioni dei due dirigenti risultano particolarmente gravi proprio perché provenienti da figure di riferimento all’interno della società sportiva, incaricate di dare esempio di rispetto delle regole e dei valori educativi dello sport.
La nota della Questura sottolinea come questi comportamenti siano in totale contrasto con la finalità educativa e ricreativa dello sport e rappresentino una minaccia concreta all’ordine e alla sicurezza pubblica, da cui l’esigenza di adottare misure restrittive.
Il contesto legale
Si precisa che i provvedimenti adottati in fase investigativa o dibattimentale non implicano alcuna colpevolezza definitiva per i soggetti coinvolti. Le informazioni sono fornite nel rispetto della presunzione di innocenza e dei diritti degli indagati, nell’ambito delle norme vigenti.