Giovanni Battistin ci racconta "Raggio di sole", il suo nuovo singolo


É disponibile da venerdì 4 aprile 2025 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo del cantautore e polistrumentista padovano classe 1996 Giovanni Battistin, un nuovo capitolo dal titolo "Raggio di sole" (fuori per Scissor Salad, in distribuzione Believe Music Italy).

Un brano intenso e personale, che anticipa il nuovo disco in uscita dal titolo "Ultimo accesso", e che descrive una sensazione di contrasto tra gioia e tristezza, invitando l'ascoltatore a riflettere sul significato delle relazioni passate. Il singolo celebra la nostalgia dei ricordi e l'impatto che determinate persone hanno avuto all’interno della nostra vita, sia nel bene che nel male.

Giovanni Battistin è un polistrumentista e cantautore alt-pop classe ‘96. Al momento è in uscita "Ultimo Accesso", il suo ultimo EP prodotto insieme a Tommaso Zoppello e masterizzato da Ivan Zora, un viaggio di quattro brani che esplora il mondo delle relazioni interpersonali nell’era digitale. Dopo un lungo percorso tra lezioni accademiche e autodidattismo, esordisce nel 2017 con l'album "Nemmeno Per Sbaglio" composto dalle sue primissime canzoni scritte in italiano. Segue l’anno successivo "Più O Meno Per Sbaglio", con alcune versioni alternative del precedente lavoro e il brano "Raggio Di Sole", in un embrionale versione acustica, registrata in presa diretta con Giacomo Cleva alla chitarra.

Nel 2019 collabora con Trizio e Inside Emerica al singolo "Variabile Estivo" e nel 2020 pubblica "Amuchina" dalla sua camera da letto in pieno lockdown. In tempi più recenti, nel 2024, collabora alla composizione di "A Pezzi", brano contenuto nell'album rap "Shark Life Mixtape Vol.II" di SKULL SHARK.

Ha collaborato dal vivo con altri progetti originali tra cui Samuele Stanco e i Gabbiani Malvagi, Grigio Scarlatto, GALASSIA CLUB e Claya UA. Il progetto è pensato per essere suonato dal vivo in full band, con Giovanni che canta suonando la chitarra acustica, accompagnato da Tommaso Zoppello alla chitarra elettrica, Trizio al basso e Mattia Gobbo alla batteria e sequenze.

Sei mai capitato in Puglia? 

L’unica volta che son stato in Puglia sono sceso con gli amici in vacanza a Santa Maria di Leuca. Tutta la zona ha un mare tra i più belli che abbia mai visitato. In quanto appassionato di buon cibo ricordo benissimo scorpacciate di pucce, taralli, salumi e formaggi. Ricordo con piacere di aver trovato moltissime persone solari con le quali era piacevolissimo perdersi in chiacchiere e sentire i loro racconti sulla loro vita quotidiana in Puglia. Piccolo spoiler: mia nonna materna ormai defunta era nata nella zona tra San Paolo di Civitate e San Severo, ma si trasferì al nord quando attorno ai 6 anni rimase orfana di madre. Dentro di me quindi scorre 1/4 di sangue pugliese!

Nel tuo percorso musicale anche diverse collaborazioni. Ti senti mai solo nel tuo fare musica come solista? C’è qualcosa che cambieresti o qualcuno che ti piacerebbe coinvolgere? 

Spesso mi sento solo ma sono consapevole che quello che sto portando avanti è il mio sogno e che nelle mie canzoni c’è tanto del mio vissuto personale. Essere una band vuol dire avere un’identità comune, credere tutti allo stesso modo nel progetto. Nella mia situazione quindi non mi aspetto troppo che siano gli altri a sbattersi per tirare l’acqua al mio mulino. È molto più semplice uscire a suonare da solo perché avere una band significa anche garantire loro un cachet che sia decoroso. Per quanto mi senta totalmente a mio agio nell’esibirmi da solo, la cosa più bella nella musica però è poter condividere il piacere di suonare con gli altri.

Leggiamo che sei un cuoco. Cosa possono avere in comune cucina e musica? 

Sia in cucina che nella musica sono fondamentali creatività, sperimentazione e amore. Da pochissimo mi sono licenziato per provare a dedicare anima e cuore alla musica. Mi piace tantissimo cucinare ma quando lo fai per lavoro in un ristorante ti rendi conto che non è tutto rose e fiori come organizzare una cena in casa con gli amici. Anni fa lavoravo in un locale che faceva quasi tutti i giorni musica dal vivo e che aveva un pianoforte a coda. Durante la settimana spesso staccavo alle 19.00, mangiavo un boccone e mi esibivo per i clienti. Al momento, invece, mi capita spesso di partecipare a degustazioni organizzate dal mio amico di infanzia Giacomo Solimene, conosciuto sui social come The Foodteller, nei quali suono e talvolta cucino pure.

 Com’è nato “Raggio di sole” e di che cosa parla?

“Raggio di sole” nasce dopo la mia prima vera storia d’amore seria alla fine delle superiori. Non scenderò troppo nei dettagli ma è finita con un tradimento che inizialmente ho perdonato ma che poi mi ha fatto soffrire per lunghissimo tempo. Vivevo come un pendolo che oscillava tra la tristezza causata dall’abbandono e la serenità di essere fuori da un rapporto obiettivamente tossico, e prendere consapevolezza di essere stato comunque una persona importante per lei mi faceva sentire meglio, perché ero convinto di star amando in modo autentico.

Come sei entrato in contatto con i ragazzi di Scissor Salad e qual è il ruolo di un’etichetta indipendente nel 2025?

I ragazzi di Scissor Salad li conosco da molti anni. Ho visto praticamente nascere i Grigio Scarlatto e qualche anno fa per qualche mese mi ho affiancati dal vivo. Ci si è sempre aiutati prestandoci all’occorrenza casse, mixer e amplificatori. Con Tommaso Zoppello e Giovanni Dodini ho suonato e collaborato in tantissime formazioni diverse già a partire dalle scuole superiori. Con il gruppo GALASSIA CLUB abbiamo avuto anche l’onore di suonare sul palco di Sherwood Festival, importantissima realtà dell’estate padovana. Nel 2025 un etichetta indipendente secondo me deve cercare di essere simile ad una famiglia: ognuno dovrebbe spalleggiare l’altro perché nella vita è più facile farcela aiutandosi.