Omicidio Liliana Resinovich: il marito Sebastiano Visintin indagato. La svolta a oltre tre anni dalla morte


TRIESTE –
Nuova e clamorosa svolta nelle indagini sulla morte di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni trovata senza vita il 5 gennaio 2022 nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni, a Trieste. Ad aprile 2025, Sebastiano Visintin, marito della vittima, è stato ufficialmente iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio.

Una decisione arrivata dopo la riapertura delle indagini da parte del giudice per le indagini preliminari Luigi Dainotti, che ha respinto la richiesta di archiviazione e disposto nuovi accertamenti medico-legali, i cui risultati hanno smentito definitivamente l'ipotesi del suicidio, seguita nelle fasi iniziali dell’inchiesta.

La scomparsa e il ritrovamento del corpo

Liliana Resinovich scomparve il 14 dicembre 2021, dopo essere stata ripresa alle 8.50 da una videocamera a bordo di un autobus mentre attraversava piazzale Gioberti, non lontano dalla sua abitazione. Il suo corpo venne ritrovato tre settimane dopo, il 5 gennaio 2022, avvolto in sacchetti di plastica e abbandonato in una zona boschiva.

In un primo momento si pensò a un gesto estremo. Ma nel febbraio 2024, il corpo della donna è stato riesumato e sottoposto a nuove analisi. La perizia disposta dal gip ha ribaltato completamente il quadro.

I risultati della perizia: “Liliana è stata uccisa”

Secondo gli esperti, Liliana è morta per asfissia da compressione cervicale. Sarebbe stata vittima di una manovra violenta al collo, simile a un "chokehold", che ha provocato lesioni interne fatali.

Inoltre, segni di ferite compatibili con un’aggressione sono stati rilevati su varie parti del corpo, rendendo "altamente improbabile" qualsiasi ipotesi di incidente. La perizia stabilisce anche che la morte sarebbe avvenuta nella mattinata del 14 dicembre 2021, entro quattro ore dalla colazione, consumata intorno alle 8:00.

Sebastiano Visintin indagato per omicidio

A seguito di questi elementi, l’8 aprile scorso, gli agenti della Squadra Mobile hanno effettuato una perquisizione di sette ore nell’abitazione di Sebastiano Visintin. Il giorno dopo, l’uomo ha ricevuto la notifica formale dell’iscrizione nel registro degli indagati.

Visintin, in alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa, ha affermato: “Durante il sopralluogo sono rimasto seduto sul divano. Non ho idea di dove abbiano guardato i poliziotti”.

Attualmente, risulta essere l’unica persona indagata per la morte di Liliana.

Un caso che scuote l’opinione pubblica

Il caso Resinovich ha scosso profondamente Trieste e l’Italia intera, diventando uno dei misteri irrisolti più seguiti degli ultimi anni. Ora, con l’iscrizione di Visintin tra gli indagati e l’esclusione ufficiale del suicidio, la verità sulla morte di Liliana sembra sempre più vicina.

Le indagini proseguono, nella speranza di fare piena luce su una vicenda che, dopo oltre tre anni, chiede ancora giustizia.