Palestina, liberato Ahmad dopo 9 anni di carcere


FRANCESCO GRECO
- Libero dopo 9 anni e mezzo Ahmad Mansra. Il bambino palestinese era in carcere da quando aveva appena 9 anni.

Fu arrestato ad appena 13 anni. Era l’ottobre del 2015, fu incolpato di un accoltellamento avvenuto a Gerusalemme Est occupata.

Nonostante la giovane età, era stato interrogato senza neanche la presenza di un avvocato d’ufficio, né di un famigliare.

Nel 2016 era stato processato e condannato a 12 anni per tentato omicidio, nonostante avesse dimostrato la sua estraneità all’episodio. La pena fu poi ridotta a 9 anni e mezzo.

Pur essendo un bambino, Ahmad ha trascorso ben due anni in isolamento (dal 2021 al 2023) durante i quali le sue condizioni di salute mentale si sono deteriorate, anche a causa delle torture subìte. Gli sono state infatti diagnosticate la schizofrenia e una grave forma di depressione.

Ciò nonostante, la richiesta di scarcerazione anticipata per motivi di salute, presentata nel 2022, era stata respinta dalle autorità israeliane, che con un bambino hanno applicato la legge antiterrorismo.

Per anni, in tutto il mondo, sono andate avanti numerose petizioni in favore di Ahmed che ne chiedevano la liberazione.

Anche Amnesty International, che dal giorno della condanna aveva avviato una campagna per la scarcerazione, considera questo “un caso esemplare delle sistematiche violazioni dei diritti umani subìte dalle persone minorenni palestinesi all’interno del sistema carcerario militare israeliano”. Come dire: non è un episodio, ma sistema.

Infatti, si è anche appreso che tre mesi fa, un ragazzo palestinese di 17 anni, Walid Khalid Abdullah Ahmad, detenuto, è morto per denutrizione, diniego di cure mediche e violenze, com’è emerso dall’autopsia.

“Sono felice, ora finalmente potrà riabbracciare la sua mamma…”, dice commossa l’attivista Deborah Petruzzo.