Roma: “Vita da Pingitore”, docu-film al “Salone Margherita”

FRANCESCO GRECO. ROMA – “Scendiamo in sala ad accogliere un ospite straordinario, eccezionale, simpatico... Indovinate chi è? Il Presidente…”. Leo Gullotta, 29 novembre 1988, “Biberon”, Salone Margherita. Una pagina di tv memorabile: infatti Giulio Andreotti (era lui l’ospite) conobbe e duettò col suo stile ironico e tagliente il suo omonimo, Oreste Lionello.

E poi: Gabriella Ferri, Enrico Montesano, Pino Caruso, Pippo Franco, Leo Gullotta, Valeria Marini, Pamela Prati, Pino Caruso, Martufello, Manuela Villa, Morgana Giovannetti, Federico Perrotta, etc.

Nel docu-film di Mirko Alivernini dal titolo “Vita da Pingitore”, che ricostruisce la parabola vincente che dura da sessanta anni, ne ripercorre le tappe più significative di magnifico 90enne (Reggio Calabria, 1934), un uomo che è diventato un’istituzione: Pier Francesco Pingitore.

Evento in programma l'11 aprile, start alle ore 20.30 (evento appoggiato dalla Banca d’Italia, proprietaria del teatro). Serata a sostegno di Neuromed e dei giovani impegnati sul fronte delle neuroscienze.

Sono anni che il teatro di via Due Macelli è chiuso e che lo stesso Pingitore ne chiede la riapertura invocando il “ritorno alla leggerezza” e agli antichi fasti.

Ma cosa vedranno gli spettatori di “Vita da Pingitore”? Le testimonianze dei suoi amici, attori e attrici che per decenni hanno lavorato col maestro. Si inizia rievocando la nascita della compagnia del “Bagaglino” (nella Grotta di via della Campanella).

Si prosegue con gli interventi dei politici di ogni colore e partito che in anni e anni sono andati a teatro a fare gli ospiti. E poi il cinema di Pingitore, i tanti personaggi nati dalla sua creatività, la fiction televisiva. Sempre con grandi numeri di spettatori e crescente successo.

A Pingitore si deve poi la Crociera del vecchio Bagaglino nel 1967, sul “Costa del Sol”, un brigantino-goletta col quale lo spettacolo fu proposto in molti porti turistici italiani, da Positano a Montecarlo.

E ancora il teatro: a lui si deve la trilogia su Benito Mussolini ormai sconfitto, da Villa Torlonia al Gran Sasso, tradotti in location.

“Ho accettato di raccontare un po’ della mia vita – osserva Pingitore - soprattutto quella dedicata allo spettacolo, teatro, cinema, televisione, in una galoppata lunga sessanta e più anni, cercando di non annoiare, citando un po’ alla rinfusa le tante opere, i fatti e i misfatti compiuti in questi decenni, con la complicità di Mario Castellacci e Carla Vistarini. E un lungo elenco di collaboratori indispensabili”.