Taranto, agente della Polizia Locale aggredito al quartiere Paolo VI: "Serve una risposta forte"


TARANTO
– Un pomeriggio di ordinaria follia al quartiere Paolo VI, dove un agente della Polizia Locale è stato aggredito da un passante mentre era impegnato in un normale controllo di viabilità. L’episodio è avvenuto il 5 aprile in via Cavour, durante un intervento che ha portato alla multa di un giovane.

Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressore sarebbe intervenuto in difesa del sanzionato, dando vita a una colluttazione con i due agenti presenti. Uno di loro ha riportato contusioni e ha dovuto far ricorso alle cure mediche presso l’ospedale Moscati di Taranto.

A denunciare con forza l’accaduto è Patrizia Catucci, segretaria della UIL FPL Taranto, che ha definito l’episodio “un’aggressione gravissima che non può e non deve passare sotto silenzio”.

“Serve una risposta forte e immediata – ha dichiarato – perché simili atti colpiscono direttamente la professionalità e l’incolumità di chi, ogni giorno, opera per la sicurezza della nostra città. Ogni aggressione a un agente è un colpo all’intero sistema delle istituzioni pubbliche.”

Allarme sulla carenza di organico

L’aggressione riporta anche al centro del dibattito la drammatica carenza di organico nel corpo della Polizia Locale. “È una situazione insostenibile – prosegue Catucci – che richiede interventi urgenti e strutturali”.

“Occorre un piano straordinario di assunzioni e lo scorrimento della graduatoria esistente, per rafforzare il presidio del territorio e permettere agli operatori di lavorare in sicurezza e con dignità.”

Una richiesta di tutela e rispetto

Il sindacato chiede inoltre che si apra una riflessione seria sulla tutela degli operatori pubblici e sul rispetto delle divise, oggi troppo spesso oggetto di aggressioni e intimidazioni.

“La sicurezza di chi garantisce la nostra sicurezza deve essere una priorità per le istituzioni,” conclude Catucci.

L’episodio è al vaglio delle autorità competenti e non si escludono provvedimenti penali nei confronti dell’aggressore.