Tragedia sulla Turi-Putignano, indagato un sacerdote per la morte di Fabiana Chiarappa: "Non mi sono accorto di nulla"
BARI - Potrebbe essere un sacerdote l’automobilista coinvolto nel tragico incidente stradale che due giorni fa è costato la vita a Fabiana Chiarappa, 32 anni, soccorritrice del 118 e appassionata giocatrice di rugby. La giovane viaggiava in moto sulla strada statale tra Turi e Putignano, nel Barese, quando è stata travolta da un’auto che non si è fermata a prestare soccorso.
Il presunto responsabile è don Nicola D’Onghia, 54 anni, parroco di Turi e docente presso la Facoltà Teologica Pugliese, ora indagato dalla Procura di Bari per omicidio stradale e omissione di soccorso. Il sacerdote si è presentato spontaneamente ai carabinieri nella mattinata di ieri, dopo aver appreso dalla stampa della morte della giovane donna. Ai militari ha raccontato di non essersi accorto di nulla al momento dell’impatto, spiegando di aver solo sentito “un colpo provenire da sotto l’auto”, che aveva attribuito a una pietra, anche a causa della scarsa illuminazione della zona.
Secondo le prime ricostruzioni, Fabiana era alla guida della sua Suzuki SV 650 quando avrebbe perso il controllo del mezzo, finendo contro un muretto. L’ipotesi è che l’impatto possa essere avvenuto in seguito a una collisione con un’auto. Nonostante il casco e l’arrivo dei soccorsi, per la giovane non c’è stato nulla da fare.
La notizia ha suscitato un’ondata di dolore e incredulità nelle comunità locali. Fabiana era molto conosciuta e stimata: soccorritrice del 118, sportiva appassionata, giocava nel Bisceglie Rugby. Sui social si susseguono messaggi di cordoglio e ricordi commossi. “Una tragedia che lascia senza parole”, ha scritto il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano. “La scomparsa della giovane atleta del Bisceglie Rugby ci addolora profondamente”. I volontari del soccorso di Cellamare hanno ricordato la giovane con un messaggio toccante: “In questa immagine ci sono due tra le tue più grandi passioni: il rugby e il volontariato. Ci mancherai Fabiana”.
Secondo la difesa del sacerdote, don Nicola si trovava effettivamente nella zona tra le 20:30 e le 21:00, proprio nell’orario dell’incidente. Dopo aver sentito il rumore sotto l’auto, ha proseguito il viaggio senza rendersi conto dell’accaduto. Informato dell’incidente, si è rivolto al suo avvocato e ha deciso di presentarsi ai carabinieri per raccontare tutto. È stato ascoltato dagli inquirenti, compresa la PM Ileana Ramundo, alla presenza dei suoi legali, Federico Straziota e Vita Mansueto.
La difesa sostiene che Fabiana potrebbe essere caduta autonomamente dalla moto e che l’auto che l’ha travolta potrebbe non essere quella del sacerdote. Le indagini sono in corso per verificare quante auto siano transitate nella zona e per stabilire con certezza la dinamica dell’incidente. La Procura ha disposto l’autopsia sul corpo della giovane.
Una comunità sconvolta attende ora risposte, mentre il dolore per la perdita di Fabiana resta profondo e palpabile.
Il presunto responsabile è don Nicola D’Onghia, 54 anni, parroco di Turi e docente presso la Facoltà Teologica Pugliese, ora indagato dalla Procura di Bari per omicidio stradale e omissione di soccorso. Il sacerdote si è presentato spontaneamente ai carabinieri nella mattinata di ieri, dopo aver appreso dalla stampa della morte della giovane donna. Ai militari ha raccontato di non essersi accorto di nulla al momento dell’impatto, spiegando di aver solo sentito “un colpo provenire da sotto l’auto”, che aveva attribuito a una pietra, anche a causa della scarsa illuminazione della zona.
Secondo le prime ricostruzioni, Fabiana era alla guida della sua Suzuki SV 650 quando avrebbe perso il controllo del mezzo, finendo contro un muretto. L’ipotesi è che l’impatto possa essere avvenuto in seguito a una collisione con un’auto. Nonostante il casco e l’arrivo dei soccorsi, per la giovane non c’è stato nulla da fare.
La notizia ha suscitato un’ondata di dolore e incredulità nelle comunità locali. Fabiana era molto conosciuta e stimata: soccorritrice del 118, sportiva appassionata, giocava nel Bisceglie Rugby. Sui social si susseguono messaggi di cordoglio e ricordi commossi. “Una tragedia che lascia senza parole”, ha scritto il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano. “La scomparsa della giovane atleta del Bisceglie Rugby ci addolora profondamente”. I volontari del soccorso di Cellamare hanno ricordato la giovane con un messaggio toccante: “In questa immagine ci sono due tra le tue più grandi passioni: il rugby e il volontariato. Ci mancherai Fabiana”.
Secondo la difesa del sacerdote, don Nicola si trovava effettivamente nella zona tra le 20:30 e le 21:00, proprio nell’orario dell’incidente. Dopo aver sentito il rumore sotto l’auto, ha proseguito il viaggio senza rendersi conto dell’accaduto. Informato dell’incidente, si è rivolto al suo avvocato e ha deciso di presentarsi ai carabinieri per raccontare tutto. È stato ascoltato dagli inquirenti, compresa la PM Ileana Ramundo, alla presenza dei suoi legali, Federico Straziota e Vita Mansueto.
La difesa sostiene che Fabiana potrebbe essere caduta autonomamente dalla moto e che l’auto che l’ha travolta potrebbe non essere quella del sacerdote. Le indagini sono in corso per verificare quante auto siano transitate nella zona e per stabilire con certezza la dinamica dell’incidente. La Procura ha disposto l’autopsia sul corpo della giovane.
Una comunità sconvolta attende ora risposte, mentre il dolore per la perdita di Fabiana resta profondo e palpabile.
Tags:
CRONACA