Vittorio Sgarbi e la lotta contro la depressione: "Sono in un tunnel buio, senza via d’uscita"
ROMA - Vittorio Sgarbi, celebre critico d’arte e figura di spicco della cultura italiana, sta attraversando un periodo di profonda depressione. Il suo malessere si riflette nelle parole cariche di angoscia con cui ha descritto il suo stato d’animo, rivelando una visione cupa e tormentata della vita e del tempo.
"Vivo con il costante pensiero della morte. L'unica cosa a cui penso è che fra un po' non ci sarò più. Ho 71 anni, quindi ho vissuto più di quello che vivrò, e il tempo che ho davanti è un tempo pessimo, perché non è un tempo in cui guadagno anni, ma li perdo. Sono in un tunnel buio, senza via d’uscita, e la cosa peggiore è che chi ti sta intorno non capisce. Davanti a me c'è solo il peggio", ha confessato Sgarbi.
Le sue parole trasmettono un senso di smarrimento e solitudine, una lotta interiore che riflette la paura dell’inesorabile scorrere del tempo e dell’ineluttabilità del destino. Da sempre noto per il suo carattere polemico e per il suo spirito combattivo, Sgarbi si mostra ora in una veste fragile e vulnerabile, rivelando il lato più intimo della sua esistenza.
L’angoscia esistenziale di Sgarbi offre uno spunto di riflessione sulla difficoltà di affrontare l’avanzare dell’età e il senso di perdita che ne deriva. Un tema universale che colpisce anche le menti più brillanti e appassionate.