Agricoltura: parte dalla Puglia la petizione alla Ue contro l'olio d'oliva sofisticato

BARI. Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l'assessore alle Risorse agroalimentari, Dario Stefàno, sono stati i primi firmatari questa mattina della petizione popolare organizzata dalla Confederazione italiana agricoltori Puglia (Cia) per ridurre gli 'alchil esteri' nell'olio extravergine d'oliva.

La petizione e' stata presentata dal presidente della Cia Puglia, Antonio Barile. Il parametro degli alchil esteri e' previsto da un regolamento dell'Unione Europea che individua i fenomeni fermentativi e degradativi delle olive di scarsa qualita' ed e' fissato a 75 milligrammi per chilo per l'extravergine, limite considerato dalla Cia troppo alto per distinguere gli oli lampanti e deodorati con i quali si formano le miscele che poi si spacciano per extravergini. La soglia e' in vigore dall'aprile scorso e permette cosi' di commercializzare oli con il 60% di lampanti rettificati e deodorati.

La Cia Puglia e i firmatari chiedono cosi' che il parametro sia fissato a 30 milligrammi ''per dare trasparenza al mercato, tutelare i consumatori e il patrimonio ambientale pugliese''. La petizione e' indirizzata al presidente della commissione Ue Jose' Manuel Barroso, al commissario all'agricoltura Dacian Ciolos, al presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro e al ministro italiano delle Politiche Agricole Mario Catania.

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