LECCE. La proposta della Commissione Ue di Bruxelles per la riforma della Politica agricola comune "non ci soddisfa affatto, anzi, per alcuni aspetti e' addirittura penalizzante. Per questo motivo chiediamo piu' equilibrio nella distribuzione delle risorse fra gli stati membri, un'adeguata difesa dei redditi, la centralita' dell'impresa e un effettivo ricambio generazionale". Lo dichiara Giuseppe Politi, presidente nazionale della Cia, aprendo i lavori della quinta Conferenza economica della Confederazione Italiana agricoltori in corso a Lecce.
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A fronte delle oltre 500 mila imprese agricole costrette a chiudere i battenti negli ultimi 10 anni e le 13 mila andate fuori mercato solo nel primo trimestre 2012, "poche e insufficienti sono state le misure prese dal governo Monti a sostegno dell'agricoltura", aggiunge Politi, ricordando che l'agricoltura rappresenta "un settore economico che coinvolge piu' di 4,5 milioni di persone tra agricoltori, lavoratori e attivita' industriali collegate alla produzione agricola. Piu' di un milione di famiglie vive di agricoltura".
In quest'ottica, la nuova politica agraria nazionale deve puntare a "sviluppare ricerca e innovazione, favorire l'ingresso dei giovani e l'aggregazione fondiaria, rendere efficienti i mercati, sostenere la competitivita', ridurre i costi di produzione e semplificare i rapporti tra imprese e Pubblica amministrazione", aggiunge.
MIN. CATANIA: AGRICOLTURA DEVE ESSERE SOSTENIBILE - "L'agricoltura deve essere sostenibile sia in termini economici che ambientali". Ne e' convinto il ministro delle Politiche agricole Mario Catania che, a margine della quinta Conferenza economica della Cia, in corso a Lecce, sottolinea che "in termini ambientali l'agricoltura e' gia' in larghissima parte sostenibile, sono poche le cose da correggere, anzi: senza agricoltura il nostro territorio e' a rischio".
"La prima politica ambientale che possiamo fare e' salvaguardare la sopravvivenza dell'agricoltura sul territorio. E poi ci vuole sostenibilita' economica, e su questo stiamo lavorando", spiega il ministro, che ribadisce che "l'agroalimentare e' un settore che puo' dare tantissimo al nostro Paese. Per molti decenni, in passato, e' stato trascurato inseguendo altre chimere, ma l'agroalimentare italiano e' di altissima qualita' - conclude - si vende bene in tutto il mondo, per questo dobbiamo crederci di piu' e rimetterlo al centro del modello di sviluppo di questo paese".
"A fine luglio presentero' un'iniziativa dedicata al tema del consumo del suolo agricolo, un'iniziativa a cui tengo particolarmente" ha continuato il ministro nel corso della quinta Conferenza economica della Cia, in corso a Lecce.
"Stiamo compiendo un delitto contro le generazioni future, perche' le aree cementificate non tornano indietro", aggiunge il ministro, citando come esempio la "Pianura Padana, tappezzata di cemento, cosi' come altre aree nel Mezzogiorno".
"La proposta di riforma che avremo alla fine non sara' forse quella che l'Italia avrebbe scritto, ma sara' una proposta in cui ci risconosceremo". Sono le parole del ministro Mario Catania, nel corso della quinta Conferenza economica della Cia, in corso a Lecce.
"Ho avuto rassicurazioni dal Commissario Ciolos che non ci sara' accordo senza l'Italia a bordo. Sono parole che dicono tutto" precisa quindi il ministro.
"Avremo tutto il tempo e gli spazi per cambiare le cose che vogliamo cambiare nella proposta e per far si' che la Pac sia rispondente all'agricoltura che vogliamo - aggiunge Catania - un'agricoltura forte, capace di produrre valore e di competere sul mercato internazionale e non un'agricoltura di sussistenza". Per farlo, conclude il ministro , "sono convinto che dovremo tornare a lavorare sul funzionamento della filiera agroalimentare che in Italia, come anche in alri Paesi, non funziona bene".
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A fronte delle oltre 500 mila imprese agricole costrette a chiudere i battenti negli ultimi 10 anni e le 13 mila andate fuori mercato solo nel primo trimestre 2012, "poche e insufficienti sono state le misure prese dal governo Monti a sostegno dell'agricoltura", aggiunge Politi, ricordando che l'agricoltura rappresenta "un settore economico che coinvolge piu' di 4,5 milioni di persone tra agricoltori, lavoratori e attivita' industriali collegate alla produzione agricola. Piu' di un milione di famiglie vive di agricoltura".
In quest'ottica, la nuova politica agraria nazionale deve puntare a "sviluppare ricerca e innovazione, favorire l'ingresso dei giovani e l'aggregazione fondiaria, rendere efficienti i mercati, sostenere la competitivita', ridurre i costi di produzione e semplificare i rapporti tra imprese e Pubblica amministrazione", aggiunge.
MIN. CATANIA: AGRICOLTURA DEVE ESSERE SOSTENIBILE - "L'agricoltura deve essere sostenibile sia in termini economici che ambientali". Ne e' convinto il ministro delle Politiche agricole Mario Catania che, a margine della quinta Conferenza economica della Cia, in corso a Lecce, sottolinea che "in termini ambientali l'agricoltura e' gia' in larghissima parte sostenibile, sono poche le cose da correggere, anzi: senza agricoltura il nostro territorio e' a rischio".
"La prima politica ambientale che possiamo fare e' salvaguardare la sopravvivenza dell'agricoltura sul territorio. E poi ci vuole sostenibilita' economica, e su questo stiamo lavorando", spiega il ministro, che ribadisce che "l'agroalimentare e' un settore che puo' dare tantissimo al nostro Paese. Per molti decenni, in passato, e' stato trascurato inseguendo altre chimere, ma l'agroalimentare italiano e' di altissima qualita' - conclude - si vende bene in tutto il mondo, per questo dobbiamo crederci di piu' e rimetterlo al centro del modello di sviluppo di questo paese".
"A fine luglio presentero' un'iniziativa dedicata al tema del consumo del suolo agricolo, un'iniziativa a cui tengo particolarmente" ha continuato il ministro nel corso della quinta Conferenza economica della Cia, in corso a Lecce.
"Stiamo compiendo un delitto contro le generazioni future, perche' le aree cementificate non tornano indietro", aggiunge il ministro, citando come esempio la "Pianura Padana, tappezzata di cemento, cosi' come altre aree nel Mezzogiorno".
"La proposta di riforma che avremo alla fine non sara' forse quella che l'Italia avrebbe scritto, ma sara' una proposta in cui ci risconosceremo". Sono le parole del ministro Mario Catania, nel corso della quinta Conferenza economica della Cia, in corso a Lecce.
"Ho avuto rassicurazioni dal Commissario Ciolos che non ci sara' accordo senza l'Italia a bordo. Sono parole che dicono tutto" precisa quindi il ministro.
"Avremo tutto il tempo e gli spazi per cambiare le cose che vogliamo cambiare nella proposta e per far si' che la Pac sia rispondente all'agricoltura che vogliamo - aggiunge Catania - un'agricoltura forte, capace di produrre valore e di competere sul mercato internazionale e non un'agricoltura di sussistenza". Per farlo, conclude il ministro , "sono convinto che dovremo tornare a lavorare sul funzionamento della filiera agroalimentare che in Italia, come anche in alri Paesi, non funziona bene".