LECCE - Il dramma xylella rappresenta una delle più grandi iatture per la nostra agricoltura e per la nostra economia.
Occorre gridare a voce alta quella che dovrebbe essere una triste banalità poiché l’impressione diffusa tra gli operatori del settore è che l’emergenza sul disseccamento rapido degli ulivi sia passata ormai in secondo piano nell’agenda della politica e sia trasformata in uno dei tanti contenziosi tra le fazioni dei partiti.
Ci si accapiglia non con la tenacia che è figlia della volontà risolutrice, ma con la retorica che è propria di chi guarda soltanto al posizionamento della proprie idee politiche sullo scacchiere del dibattito pubblico sotto i riflettori dei mass media, quasi che si trattasse di litigare per un punto percentuale in più o in meno in materia di soglia di sbarramento di una ipotetica legge elettorale. Di quelle discussioni, appunto, che quando ti siedi al tavolo sai già che non porteranno a nulla, al di là della parata dei propri muscoli, veri o presunti che siano.
È sconfortante constatare che in queste settimane non sia cambiato nulla anzi si continui a fare grande confusione tra la scienza e la politica.
Durante l’incontro di ieri presso l’Ispettorato dell’Agricoltura, negli uffici della Regione Puglia di Lecce in Viale Aldo Moro, in un mio brevissimo intervento, in qualità di presidente regionale della Copagri, ho detto basta con le polemiche, basta con il voler fare tutti gli allenatori, per usare un termine calcistico.
Occorre che ognuno di noi faccia il proprio mestiere, nulla di più, nulla di meno, avendo nella testa e nel cuore il futuro dell’olivicoltura salentina. Mi sono permesso di illustrare cosa facciamo noi per gli agricoltori: fatti e non chiacchiere, innanzitutto.
Ormai da anni l'associazione olivicola As.C.O. e il C.S.O., che aderiscono alla UNASCO Nazionale, attuano il progetto comunitario legato al miglioramento della qualità dell'olio, mettendo a disposizione degli olivicoltori della provincia di Lecce risorse per l’acquisto di concimi, per le potature e forniscono assistenza tecnica. Inoltre effettuano vari corsi – poiché riteniamo che l’informazione e la formazione, in questo settore, sono fondamentali - con risorse proprie e dell’Unione Europea.
Mi chiedo: gli altri, al di là delle chiacchiere, cosa fanno?
A breve, a seguito della pubblicazione delle linee guida da parte della Regione, promuoveremo una serie di incontri con gli agricoltori delle zone interessate, incontri pubblici per informarli sul modus operandi e per mettere a loro disposizione i nostri tecnici per il monitoraggio e l'assistenza delle aziende associate.
Alla Regione Puglia chiederemo non solo di partecipare agli incontri, ma di intervenire nei confronti dell’Unione Europea affinché quest’ultima destini un sostegno economico finalizzato a tutti quegli interventi che si riterranno necessari per bloccare l'avanzare del batterio, dare ristoro agli agricoltori e consentire loro di manutenere correttamente gli olivi.
Occorre guardare al futuro, alla luce della nuova PAC, è necessario pensare a un piano olivicolo per recuperare il paesaggio distrutto, bisogna fare in modo di impiantare coltivazioni di olivo resistenti.
Insomma dobbiamo fare qualcosa o almeno tentare di farlo, per il bene del nostro territorio, provando a lottare in tutti i modi, non solo per evitare che il contagio possa diffondersi più di quanto già non sia diffuso, ma per cercare di restituire quella forza necessaria affinché l'agricoltura e l'economia salentine ritornino a sorridere.
A riferirlo in una nota Fabio Ingrosso, Presidente Copagri.
Occorre gridare a voce alta quella che dovrebbe essere una triste banalità poiché l’impressione diffusa tra gli operatori del settore è che l’emergenza sul disseccamento rapido degli ulivi sia passata ormai in secondo piano nell’agenda della politica e sia trasformata in uno dei tanti contenziosi tra le fazioni dei partiti.
Ci si accapiglia non con la tenacia che è figlia della volontà risolutrice, ma con la retorica che è propria di chi guarda soltanto al posizionamento della proprie idee politiche sullo scacchiere del dibattito pubblico sotto i riflettori dei mass media, quasi che si trattasse di litigare per un punto percentuale in più o in meno in materia di soglia di sbarramento di una ipotetica legge elettorale. Di quelle discussioni, appunto, che quando ti siedi al tavolo sai già che non porteranno a nulla, al di là della parata dei propri muscoli, veri o presunti che siano.
È sconfortante constatare che in queste settimane non sia cambiato nulla anzi si continui a fare grande confusione tra la scienza e la politica.
Durante l’incontro di ieri presso l’Ispettorato dell’Agricoltura, negli uffici della Regione Puglia di Lecce in Viale Aldo Moro, in un mio brevissimo intervento, in qualità di presidente regionale della Copagri, ho detto basta con le polemiche, basta con il voler fare tutti gli allenatori, per usare un termine calcistico.
Occorre che ognuno di noi faccia il proprio mestiere, nulla di più, nulla di meno, avendo nella testa e nel cuore il futuro dell’olivicoltura salentina. Mi sono permesso di illustrare cosa facciamo noi per gli agricoltori: fatti e non chiacchiere, innanzitutto.
Ormai da anni l'associazione olivicola As.C.O. e il C.S.O., che aderiscono alla UNASCO Nazionale, attuano il progetto comunitario legato al miglioramento della qualità dell'olio, mettendo a disposizione degli olivicoltori della provincia di Lecce risorse per l’acquisto di concimi, per le potature e forniscono assistenza tecnica. Inoltre effettuano vari corsi – poiché riteniamo che l’informazione e la formazione, in questo settore, sono fondamentali - con risorse proprie e dell’Unione Europea.
Mi chiedo: gli altri, al di là delle chiacchiere, cosa fanno?
A breve, a seguito della pubblicazione delle linee guida da parte della Regione, promuoveremo una serie di incontri con gli agricoltori delle zone interessate, incontri pubblici per informarli sul modus operandi e per mettere a loro disposizione i nostri tecnici per il monitoraggio e l'assistenza delle aziende associate.
Alla Regione Puglia chiederemo non solo di partecipare agli incontri, ma di intervenire nei confronti dell’Unione Europea affinché quest’ultima destini un sostegno economico finalizzato a tutti quegli interventi che si riterranno necessari per bloccare l'avanzare del batterio, dare ristoro agli agricoltori e consentire loro di manutenere correttamente gli olivi.
Occorre guardare al futuro, alla luce della nuova PAC, è necessario pensare a un piano olivicolo per recuperare il paesaggio distrutto, bisogna fare in modo di impiantare coltivazioni di olivo resistenti.
Insomma dobbiamo fare qualcosa o almeno tentare di farlo, per il bene del nostro territorio, provando a lottare in tutti i modi, non solo per evitare che il contagio possa diffondersi più di quanto già non sia diffuso, ma per cercare di restituire quella forza necessaria affinché l'agricoltura e l'economia salentine ritornino a sorridere.
A riferirlo in una nota Fabio Ingrosso, Presidente Copagri.