BARI - Sono giustificate, secondo il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, le preoccupazioni del mondo olivicolo pugliese, riprese nell’ordine del giorno approvato dall’Assemblea e alle quali si aggiungono quindi quelle del mondo politico. “Siamo tutti impegnati a sostenere con ogni mezzo le sorti dell’olio pugliese, dopo le consistenti aperture comunitarie all’importazione di olio di oliva tunisino”.
Incrementare l’import dal Paese nordafricano significa infliggere una nuova “mazzata” alla Puglia olivicola, già aggredita dalla xylella. Da una parte l’UE minaccia l’embargo nei confronti delle produzioni pugliesi di eccellenza, dall’altra autorizzerebbe l’importazione di altre 35mila tonnellate di extravergine tunisino. “Le nostre esportazioni ne risentirebbero pesantemente”, tanto più in un’annata olivicola che segna una produzione in aumento del 30% e di buona qualità rispetto all’anno precedente, soprattutto nel Mezzogiorno.
Per la Puglia questo significa, nonostante gli abbattimenti fitosanitari e preventivi di piante d’ulivo nel Salento, una raccolta che si avvicina alle 140mila tonnellate di olive, minacciate dalla concorrenza tunisina. “Bruxelles non sacrifichi l’olio pugliese alla ragione di Stato europea – conclude il presidente Loizzo – il sistema Puglia faccia squadra e i nostri europarlamentari non trascurino nessuno sforzo nel farsi interpreti delle ragioni dei produttori olivicoli pugliesi e italiani”.
Incrementare l’import dal Paese nordafricano significa infliggere una nuova “mazzata” alla Puglia olivicola, già aggredita dalla xylella. Da una parte l’UE minaccia l’embargo nei confronti delle produzioni pugliesi di eccellenza, dall’altra autorizzerebbe l’importazione di altre 35mila tonnellate di extravergine tunisino. “Le nostre esportazioni ne risentirebbero pesantemente”, tanto più in un’annata olivicola che segna una produzione in aumento del 30% e di buona qualità rispetto all’anno precedente, soprattutto nel Mezzogiorno.
Per la Puglia questo significa, nonostante gli abbattimenti fitosanitari e preventivi di piante d’ulivo nel Salento, una raccolta che si avvicina alle 140mila tonnellate di olive, minacciate dalla concorrenza tunisina. “Bruxelles non sacrifichi l’olio pugliese alla ragione di Stato europea – conclude il presidente Loizzo – il sistema Puglia faccia squadra e i nostri europarlamentari non trascurino nessuno sforzo nel farsi interpreti delle ragioni dei produttori olivicoli pugliesi e italiani”.