di DONATO FORENZA - La continua lotta allo spreco alimentare e le campagne informative per intensificare la consapevolezza per la valorizzazione del cibo rappresentano tematiche di notevole rilevanza nell’ambito della sensibilità alla Sostenibilita’ e alla Smart Economy. A Bari, l’associazione internazionale Slow Food ha promosso la giornata "Slow Food Day" che, tra i suoi molteplici obiettivi, si propone strategie sostenibili per elevare la conoscenza al corretto impiego di prodotti alimentari idonei al miglioramento della qualità della vita e alla prevenzione di patologie della salute. In tale contesto culturale, sabato scorso, si sono incontrati cittadini, studiosi ed esperti, che hanno vivamente partecipato al programma “Slow Food Day 2018”.
La Condotta di Bari di Slow Food e l’Associazione di volontariato In.Con.Tra, nel centro di Bari, hanno collaborato alla manifestazione. Nel borgo murattiano sono stati allocati due gazebo nei quali sono stati approfonditi vari temi, tra i quali intolleranze, allergie e recupero del patrimonio genetico delle varietà di grano locali. Il tema principale dello Slow Food Day di quest’anno è il frumento, pianta fondamentale che ha caratterizzato l’iter alimentare storico, i cui derivati (pane e pasta in primis) costituiscono valenze simboliche della cucina italiana, acclamati dall’UNESCO, quali elementi importanti della “Dieta Mediterranea”.
Ricordiamo, infatti, che a causa dell’impoverimento della fertilità dei suoli e dell’aumento del numero di individui affetti da malattie derivanti da malnutrizione, è stato registrato un sensibile reinserimento di varietà antiche nei terreni agricoli che si sono successivamente trasformati in prodotti alimentari per uso quotidiano “in tavola”. Durante la manifestazione sono state formulate informazioni, raccomandazioni e linee programmatiche per cercare di eliminare le cause dello spreco e per facilitare stili di vita tendenti all’uso razionale del cibo.
Slow Food di Bari ha dedicato la “giornata” a tutti i cittadini che non hanno facile accesso al cibo; inoltre, nella manifestazione è programmata particolare attenzione agli aspetti della povertà e dell’emarginazione, determinate da un sistema alimentare “anomalo”. Le valenze sociali del cibo meritano oculata percezione: è opportuno far osservare che pane e pasta, hanno assunto per molti secoli, il ruolo energetico di alimentazione protrattasi prevalentemente nelle classi meno abbienti della società. E stato rilevato un successo di pubblico in una “giornata in piazza”, per le utili informazioni scambiate e per aver creato un fertile dialogo su sostenibilità ambientale e alimentare.
La Condotta di Bari di Slow Food e l’Associazione di volontariato In.Con.Tra, nel centro di Bari, hanno collaborato alla manifestazione. Nel borgo murattiano sono stati allocati due gazebo nei quali sono stati approfonditi vari temi, tra i quali intolleranze, allergie e recupero del patrimonio genetico delle varietà di grano locali. Il tema principale dello Slow Food Day di quest’anno è il frumento, pianta fondamentale che ha caratterizzato l’iter alimentare storico, i cui derivati (pane e pasta in primis) costituiscono valenze simboliche della cucina italiana, acclamati dall’UNESCO, quali elementi importanti della “Dieta Mediterranea”.
Ricordiamo, infatti, che a causa dell’impoverimento della fertilità dei suoli e dell’aumento del numero di individui affetti da malattie derivanti da malnutrizione, è stato registrato un sensibile reinserimento di varietà antiche nei terreni agricoli che si sono successivamente trasformati in prodotti alimentari per uso quotidiano “in tavola”. Durante la manifestazione sono state formulate informazioni, raccomandazioni e linee programmatiche per cercare di eliminare le cause dello spreco e per facilitare stili di vita tendenti all’uso razionale del cibo.
Slow Food di Bari ha dedicato la “giornata” a tutti i cittadini che non hanno facile accesso al cibo; inoltre, nella manifestazione è programmata particolare attenzione agli aspetti della povertà e dell’emarginazione, determinate da un sistema alimentare “anomalo”. Le valenze sociali del cibo meritano oculata percezione: è opportuno far osservare che pane e pasta, hanno assunto per molti secoli, il ruolo energetico di alimentazione protrattasi prevalentemente nelle classi meno abbienti della società. E stato rilevato un successo di pubblico in una “giornata in piazza”, per le utili informazioni scambiate e per aver creato un fertile dialogo su sostenibilità ambientale e alimentare.