“Con questi fondi sarebbe necessario, in primo luogo, effettuare interventi straordinari, coordinati in una visione d’insieme, per il rilancio dell’economia agricola del Salento, attraverso un piano agricolo integrato di ammodernamento e di sviluppo che favorisca soprattutto il ricambio generazionale”, affermano il presidente e il direttore della Copagri Puglia Tommaso Battista e Alfonso Guerra.
“Questo piano dovrà necessariamente tenere conto di una realtà agricola caratterizzata da una struttura fondiaria fortemente polverizzata, da un’età media degli imprenditori molto alta, da una elevata frammentazione e da vincoli infrastrutturali, quali limitate aree irrigue, distanza dai mercati, infrastrutture di supporto alla produzione”, proseguono il presidente e il direttore.
“Sarebbe ora necessario: sostenere con aiuti mirati le imprese che insistono nelle zone infette; investire per lo sviluppo di nuova economia e dell’economia sociale e per la diversificazione delle attività economiche nelle zone rurali, caratterizzate da un elevato impatto economico, occupazionale e sociale; sostenere i redditi delle famiglie degli agricoltori e di tutti gli operatori economici dell’indotto per la fase transitoria di mancata produzione connessa alla realizzazione dei nuovi investimenti; sostenere le aziende olivicole per i costi vivi causati dall’eradicazione delle piante infette e incentivare l’espianto volontario; mantenere, per tutti gli olivicoltori pugliesi, compresi quelli della area infetta, lo stesso pagamento accoppiato sia nel caso in cui abbiano provveduto all’estirpazione dell’oliveto malato che in quello in cui abbiano effettuato il reinnesto totale con varietà tolleranti”, suggeriscono Battista e Guerra.
“Gli aiuti stanziati devono essere immediatamente operativi evitando lungaggini burocratiche come abbiamo visto per i fondi della legge 102/04, che sono stati erogati dopo tre anni dalla data del decreto”, concludono il presidente e il direttore della Copagri Puglia.
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