BARI - Sono inadeguate le risposte della Regione, date ieri attraverso l’Assessore all’Agricoltura Leo di Gioia dopo l’incontro con le organizzazioni agricole (CIA Agricoltori Italiani Puglia, Confagricoltura, Legacoop e Confcooperative) che da lunedì 10 dicembre hanno indetto lo stato di agitazione del mondo agricolo. Così in una nota CIA Puglia
Pur volendo preservare lo spirito unitario di una battaglia fondamentale per il futuro dell’agricoltura pugliese - prosegue CIA -, dobbiamo rimarcare una nostra profonda insoddisfazione per le risposte fino ad oggi ricevute. E’ questo il giudizio unanime delle Cooperative agricole consultate in via straordinaria ieri sera dalla nostra organizzazione.
Ribadiamo - spiega - la nostra assoluta non condivisione delle azioni fino ad oggi portate avanti dall’Assessorato all’Agricoltura nell’affrontare le problematiche del PSR . Demandare tutto alle decisioni della Giustizia (TAR) non riuscendo, dopo due anni, a fornire dati completi ed esaurienti sull’istruttoria di tutte (ribadiamo tutte) le domande di investimento presentate dagli agricoltori (depurandole subito da quelle che non hanno i requisiti minimi di ammissibilità previsti dalle leggi e dai bandi), vuol dire rimandare all’eternità la risoluzione del problema. Le aziende, le cooperative che, confidando sul possibile sostegno comunitario, hanno avviato importanti investimenti, per innovare e sviluppare le proprie aziende, per dare lavoro, oggi si trovano in gravissime difficoltà anche alla luce delle pesantissime calamità che hanno colpito il territorio pugliese. Gli effetti possono essere devastanti per il nostro tessuto produttivo. Sono indispensabili un cambiamento di rotta e scelte coraggiose, insieme al reperimento di nuovi fondi da tempo promessi e ancora non concretizzati. Il Governo regionale deve dare una risposta definitiva sulla rimodulazione delle risorse già disponibili con il “patto per la Puglia”, oltre che sulla possibilità di accedere a ulteriori risorse aggiuntive, finalizzandole agli investimenti per le imprese agricole e le cooperative agricole. A tal fine è indispensabile un confronto serrato con il Governo nazionale. Anche sul dramma Xylella le risposte sono da anni inadeguate. Ribadiamo che, di fronte a un evento straordinario che ha messo in ginocchio l’intera olivicoltura salentina e che si sta estendendo all’intero territorio regionale, servono interventi altrettanto straordinari. Anche in questo caso è indispensabile un’azione concordata e combinata con il Governo nazionale, ognuno per i suoi compiti e le sue responsabilità. Gli agricoltori sono stanchi e sfiduciati da palleggi di responsabilità e dall’assenza di un intervento d’insieme, per la rinascita dell’agricoltura salentina. E infine è inaccettabile che, a 9 mesi di distanza da un evento calamitoso di straordinaria gravità che ha distrutto la produzione di oltre 90.000 ha di oliveti (il cuore dell’olivicoltura pugliese), non ci sia ancora la declaratoria ministeriale per accedere a sostegni economici di prima emergenza, per dare la possibilità alle aziende e alle cooperative di far ripartire la produzione. Chiamiamo il Governo regionale, i parlamentari pugliesi e il governo nazionale a fare ognuno la sua parte, per dare una risposta immediata, conclude la nota di CIA Puglia.
Pur volendo preservare lo spirito unitario di una battaglia fondamentale per il futuro dell’agricoltura pugliese - prosegue CIA -, dobbiamo rimarcare una nostra profonda insoddisfazione per le risposte fino ad oggi ricevute. E’ questo il giudizio unanime delle Cooperative agricole consultate in via straordinaria ieri sera dalla nostra organizzazione.
Ribadiamo - spiega - la nostra assoluta non condivisione delle azioni fino ad oggi portate avanti dall’Assessorato all’Agricoltura nell’affrontare le problematiche del PSR . Demandare tutto alle decisioni della Giustizia (TAR) non riuscendo, dopo due anni, a fornire dati completi ed esaurienti sull’istruttoria di tutte (ribadiamo tutte) le domande di investimento presentate dagli agricoltori (depurandole subito da quelle che non hanno i requisiti minimi di ammissibilità previsti dalle leggi e dai bandi), vuol dire rimandare all’eternità la risoluzione del problema. Le aziende, le cooperative che, confidando sul possibile sostegno comunitario, hanno avviato importanti investimenti, per innovare e sviluppare le proprie aziende, per dare lavoro, oggi si trovano in gravissime difficoltà anche alla luce delle pesantissime calamità che hanno colpito il territorio pugliese. Gli effetti possono essere devastanti per il nostro tessuto produttivo. Sono indispensabili un cambiamento di rotta e scelte coraggiose, insieme al reperimento di nuovi fondi da tempo promessi e ancora non concretizzati. Il Governo regionale deve dare una risposta definitiva sulla rimodulazione delle risorse già disponibili con il “patto per la Puglia”, oltre che sulla possibilità di accedere a ulteriori risorse aggiuntive, finalizzandole agli investimenti per le imprese agricole e le cooperative agricole. A tal fine è indispensabile un confronto serrato con il Governo nazionale. Anche sul dramma Xylella le risposte sono da anni inadeguate. Ribadiamo che, di fronte a un evento straordinario che ha messo in ginocchio l’intera olivicoltura salentina e che si sta estendendo all’intero territorio regionale, servono interventi altrettanto straordinari. Anche in questo caso è indispensabile un’azione concordata e combinata con il Governo nazionale, ognuno per i suoi compiti e le sue responsabilità. Gli agricoltori sono stanchi e sfiduciati da palleggi di responsabilità e dall’assenza di un intervento d’insieme, per la rinascita dell’agricoltura salentina. E infine è inaccettabile che, a 9 mesi di distanza da un evento calamitoso di straordinaria gravità che ha distrutto la produzione di oltre 90.000 ha di oliveti (il cuore dell’olivicoltura pugliese), non ci sia ancora la declaratoria ministeriale per accedere a sostegni economici di prima emergenza, per dare la possibilità alle aziende e alle cooperative di far ripartire la produzione. Chiamiamo il Governo regionale, i parlamentari pugliesi e il governo nazionale a fare ognuno la sua parte, per dare una risposta immediata, conclude la nota di CIA Puglia.
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