La pera è uno dei frutti più apprezzati di sempre, dato che può essere preparato e gustato in diversi modi: va bene per i dolci e anche per il salato, come nel caso delle buonissime insalate realizzate con questo frutto. In secondo luogo, è talmente diffuso che oggi è possibile trovarlo ovunque, compresi ovviamente i supermercati. Molte aziende scommettono su questo prodotto, come la pera dei Fratelli Orsero ad esempio, perché puntare sul frutto in questione di solito rappresenta una scelta azzeccata. Va però detto che, proprio perché così diffusa, spesso finiamo per darla per scontata commettendo un errore: la storia e le origini della pera, infatti, sono molto antiche e ricche di curiosità .
Storia e origini della pera
Il pero è un arbusto che, a dispetto di quanto possano pensare in molti, non nasce in Europa ma addirittura in Cina, se si parla del Pyrus Pyrifolia. Chiaramente la Cina non è l’unico paese ad aver assistito alla nascita di questa pianta, visto che diverse varietà di peri si sono sviluppate anche in Asia Centrale e in Medio Oriente. In seguito questo magnifico frutto si è spostato in giro per il mondo, raggiungendo anche l’Europa oltre 4 mila anni fa. Non a caso, la pera rappresentava una delle coltivazioni chiave in epoca antica, al punto che persino Omero ne parla all’interno dei suoi scritti.
Secondo le testimonianze storiche riportate dal famoso poeta greco, autore dell’Iliade e dell’Odissea, la pera veniva considerata al pari di un frutto divino, per via delle sue proprietà salutistiche e ovviamente per la sua succosa bontà . Fu l’Antica Roma a specializzarsi nella coltivazione dei peri e nell’ammodernamento delle tecniche coltive: Plinio e Catone furono due grandi protagonisti in tal senso, mentre fra i consumatori più appassionati di pere troviamo altri nomi celebri come Nerone e Pompeo.
Curiosità relative alle pere
Per via delle sue origini così antiche, la pera può contare su una serie di leggende che la circondano. Una delle più famose riguarda Polifemo: stando al mito, il gigantesco Ciclope, nel tentativo di conquistare il cuore della ninfa Galatea, iniziò ad elencare tutte le sue immense ricchezze, comprendenti terreni, spiagge, allevamenti e boschi. E nello stilare questo elenco, Polifemo volle sottolineare i frutteti di pere.
Sul finire del 1600, poi, esplose una vera e propria mania per questo frutto. Al punto che Luigi XIV ne andava addirittura matto, e non era l’unico, perché la pera divenne ufficialmente il frutto consumato dalla nobiltà del tempo. Ci furono addirittura studiosi che pubblicarono libri e libri sulla pera: fra i più curiosi, un testo che illustrava tantissime tecniche diverse per tagliarla in modi bizzarri e affascinanti, al pari di una scultura.
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