BARI - A termine di una riunione particolarmente animata cui ha partecipato, presenti piccoli e medi imprenditori agricoli tarantini, il consigliere regionale di Direzione Italia, Renato Perrini, ha rilasciato la seguente dichiarazione.
"Il presidente Emiliano sta scherzando con il fuoco, forse non si rende conto che il settore agricoltura e' una polveriera che sta per scoppiare. Ieri sera ho partecipato a una riunione di un centinaio di agricoltori (piccoli e medi imprenditori) che si sono auto convocati in una contrada di Castellaneta, Gandella, esasperati non solo perché non riescono ad avere un mutuo dalla banca o perché non riescono a ottenere risarcimenti promessi per calamita avvenute addirittura sei anni fa o perché non sanno che fine ha fatto la loro domanda per accedere al PSR... Ma perché non riescono più a "portare il pane a casa", testuali parole. E se non lo portano loro non lo portano i loro dipendenti, quelli che sono riusciti a far restare e quelli che riescono ad assumere nonostante una legge, come quella anti caporalato, sia più di ostacolo che risolutiva di problematiche".
"È chiaro che nessuno vuole assumere a nero, ma fanno rilevare i proprietari di aziende agricole le norme sono tali da avere seri problemi di reperimento della manodopera, a cominciare dagli extracomunitari che preferiscono, per un fatto economico, lavorare a cottimo e non ad ora e quindi orari che prevedono la non possibilità di poter far lavorare dalle 11 alle 16 i braccianti sono per loro penalizzanti".
"È così alle intemperie e al maltempo, ai disastri prodotti dalla Regione Puglia, dalle difficoltà del mercato dove gli ortaggi hanno una concorrenza spietata da altri Paesi extracomunitari e non si aggiungono le multe, se non gli arresti per i controlli spesso punitivi in modo sbagliato, perché come faceva rilevare qualcuno, nella riunione di ieri sera, chi ha scritto quella legge non ha mai fatto un giorno nei campi, neppure di vacanza. Sicuramente è tale chi propone il reddito di cittadinanza, quelle risorse, per esempio, sarebbero potute andare proprio al mondo agricolo per sostenere la contribuzione previdenziale degli assunti. Certo ci sono colpe della Regione e colpe del Governo, ma la pazienza del mondo agricolo è davvero finita, Emiliano non sottovaluti questo malessere, non tenga la delega, serve un assessore a tempo pieno subito".