TARANTO - Tra 50.000 candidati un giovane cuoco tarantino DOC supera le durissime selezioni di MasterChef Italia, il più acclamato programma televisivo dedicato alla cucina, e in un anno approda alle finalissime con altri 40 concorrenti.
È il ventinovenne Vittorio Di Giulio, è nato a Taranto nel novembre del 1988, studente presso la Facoltà di Economia e Commercio, che allo studio ha sempre affiancato la sua passione per i fornelli.
Nella trasmissione di giovedì 26 dicembre di MasterChef Italia, in onda su Sky1, Toto – così lo chiamano tutti gli amici e in famiglia – cercherà di conquistare l’ambitissimo titolo di “MasterChef d’Italia.
La sua avventura è iniziata lo scorso gennaio, quando Vittorio si iscrive alle selezioni di MasterChef Italia «quasi per gioco – racconta lui stesso – senza troppa convinzione: tra oltre 50.000 candidati proprio me dovevano scegliere?»
Invece la redazione lo chiama concludendo la telefonata di un’ora con il classico “ti faremo sapere". Dopo neanche un mese la redazione lo avvisa che ha passato le prime selezioni – i candidati ora sono scesi a circa 20.000 candidati – e che si deve presentare a Bari per una prova pratica.
Era il periodo di Pasqua e Vittorio decide di cimentarsi con un tris di dolci pasquali tarantini: è una prova lunghissima, con tanti assaggi e tante domande tecniche, conclusasi con un nuovo "ti faremo sapere".
Dopo una settimana una telefonata lo avvisa che, avendo superato la selezione, dovrà sottoporsi a una nuova prova con altri 1.000 cuochi.
Questa volta Toto porta un piatto più articolato che unisce sapori del sud e del nord: una tartare di carne di cavallo su frullato di pomodoro, gnocchi di ricotta pugliese, chips di topinambur e olio al tartufo.
Vittorio Di Giulio supera anche questa prova e viene invitato a presentarsi a Milano per concorrere, con altri 80 cuochi, per conquistare l’ambitissimo grembiule bianco di MasterChef Italia!
Davanti ai tre popolarissimi e severissimi giudici, un emozionatissimo Toto punta di nuovo sui sapori della sua terra preparando un piatto con tipici ingredienti tarantini: il grano arso, le cozze, gli "iavatur", il riccio di mare e il finocchio di mare.
Dopo 5 minuti lo chef Barbieri gli domanda a bruciapelo come mai non avesse aggiunto il sale nell'acqua: non è una dimenticanza, perché – spiega Vittorio - nel suo piatto la sapidità deve essere conferita solo dagli ingredienti del mare di Taranto.
Arriva il momento dell'assaggio: lo chef Locatelli si complimenta per il piatto, per il gusto spinto degli ingredienti e proprio per non aver aggiunto sale, mentre lo chef Barbieri si congratula perché avrebbe impiattato nella stessa identica maniera. Ultimo è lo chef Cannavacciuolo che, pur sottolineando la poca quantità di farcia nei ravioli, si complimenta per la stesura a mano della pasta e per il gusto del piatto.
Vittorio Di Giulio supera così la selezione ricevendo il suo grembiule bianco con il quale, nella puntata di Santo Stefano, tornerà ai fornelli con altri 40 concorrenti per cercare di diventare il nuovo MasterChef italiano.
È il ventinovenne Vittorio Di Giulio, è nato a Taranto nel novembre del 1988, studente presso la Facoltà di Economia e Commercio, che allo studio ha sempre affiancato la sua passione per i fornelli.
Nella trasmissione di giovedì 26 dicembre di MasterChef Italia, in onda su Sky1, Toto – così lo chiamano tutti gli amici e in famiglia – cercherà di conquistare l’ambitissimo titolo di “MasterChef d’Italia.
La sua avventura è iniziata lo scorso gennaio, quando Vittorio si iscrive alle selezioni di MasterChef Italia «quasi per gioco – racconta lui stesso – senza troppa convinzione: tra oltre 50.000 candidati proprio me dovevano scegliere?»
Invece la redazione lo chiama concludendo la telefonata di un’ora con il classico “ti faremo sapere". Dopo neanche un mese la redazione lo avvisa che ha passato le prime selezioni – i candidati ora sono scesi a circa 20.000 candidati – e che si deve presentare a Bari per una prova pratica.
Era il periodo di Pasqua e Vittorio decide di cimentarsi con un tris di dolci pasquali tarantini: è una prova lunghissima, con tanti assaggi e tante domande tecniche, conclusasi con un nuovo "ti faremo sapere".
Dopo una settimana una telefonata lo avvisa che, avendo superato la selezione, dovrà sottoporsi a una nuova prova con altri 1.000 cuochi.
Questa volta Toto porta un piatto più articolato che unisce sapori del sud e del nord: una tartare di carne di cavallo su frullato di pomodoro, gnocchi di ricotta pugliese, chips di topinambur e olio al tartufo.
Vittorio Di Giulio supera anche questa prova e viene invitato a presentarsi a Milano per concorrere, con altri 80 cuochi, per conquistare l’ambitissimo grembiule bianco di MasterChef Italia!
Davanti ai tre popolarissimi e severissimi giudici, un emozionatissimo Toto punta di nuovo sui sapori della sua terra preparando un piatto con tipici ingredienti tarantini: il grano arso, le cozze, gli "iavatur", il riccio di mare e il finocchio di mare.
Dopo 5 minuti lo chef Barbieri gli domanda a bruciapelo come mai non avesse aggiunto il sale nell'acqua: non è una dimenticanza, perché – spiega Vittorio - nel suo piatto la sapidità deve essere conferita solo dagli ingredienti del mare di Taranto.
Arriva il momento dell'assaggio: lo chef Locatelli si complimenta per il piatto, per il gusto spinto degli ingredienti e proprio per non aver aggiunto sale, mentre lo chef Barbieri si congratula perché avrebbe impiattato nella stessa identica maniera. Ultimo è lo chef Cannavacciuolo che, pur sottolineando la poca quantità di farcia nei ravioli, si complimenta per la stesura a mano della pasta e per il gusto del piatto.
Vittorio Di Giulio supera così la selezione ricevendo il suo grembiule bianco con il quale, nella puntata di Santo Stefano, tornerà ai fornelli con altri 40 concorrenti per cercare di diventare il nuovo MasterChef italiano.