BARI - Nota dei consiglieri regionali di Forza Italia Nino Marmo, Giandiego Gatta e Domenico Damascelli, che oggi hanno tenuto una conferenza stampa con l’amministratore dell’Istituto di ricerca scientifica “Dyrecta Lab”, e il direttore scientifico, il prof Alessandro Massaro. A seguire, si è svolta la loro audizione in IV Commissione, sempre richiesta dai consiglieri di Fi, e quella del prof Francesco Porcelli dell’Università di Bari.
“Il nostro obiettivo è risolvere il dramma della Xylella e riteniamo di fare una proposta seria e concreta: abbattere la sputacchina, il vettore del batterio, mettendo in atto quanto emerso da una ricerca scientifica applicata. Quella che abbiamo presentato oggi è il frutto di uno studio scientifico, portato avanti da un istituto di ricerca, il Dyrecta Lab, in collaborazione con l’Università di Bari. E’ stato realizzato un prototipo di macchinario per debellare la sputacchina che ha dato risultati sorprendenti: ha distrutto il 99,5% dei vettori presenti sulle piante. Il che significa che ha quasi totalmente eliminato il “mezzo di trasporto” che consente al batterio di spostarsi da una pianta all’altra, infettandole. La ricerca ha ottenuto anche il riconoscimento del ministero e bisognerebbe muoversi velocemente, specie sulla zona cuscinetto, per poter avviare gli interventi alla conclusione dell’inverno, ovvero prima che le uova di sputacchina si schiudano. Le risorse ci sono e tutta l’organizzazione potrebbe essere gestita dall’Arif e dal servizio fitosanitario regionale. Il prototipo del macchinario per l’abbattimento del vettore è costituito da due unità: una tecnologica di preriscaldamento ed immissione di vapore ad alta temperatura e, ove occorresse, di sostanze già autorizzate all’uso in campo aperto; ed un’altra composta da un carrello per l’erogazione del vapore. Come spiegato oggi dal prof Alessandro Massaro, direttore scientifico di Dyrecta Lab, che ha condotto la ricerca assieme al prof Francesco Porcelli dell’Università di Bari, lo studio ha dato esiti estremamente incoraggianti. Non si può più perdere tempo: noi, da opposizione che si propone di governare la Puglia, sosteniamo questo progetto perché è l’unico direttamente applicabile sul terreno e ci auguriamo che Emiliano prenda atto della sua concretezza e si attivi subito per organizzare gli interventi sul territorio. Lui ha rincorso teorie quasi “fantozziane” fino ad oggi, non dando alcuna risposta al dramma della Xylella. Noi ci affidiamo al mondo scientifico affinché si possa fermare l’avanzata del batterio che ha decimato i nostri ulivi e messo in ginocchio l’olivicoltura e il vivaismo pugliese. Bisogna fare presto, però, e fare in modo di arrivare alla prossima primavera con le carte in regola sotto il profilo organizzativo: tutta la zona cuscinetto deve diventare un campo sperimentale a cielo aperto. Oggi, in IV Commissione, si è tenuta anche l’audizione dei ricercatori che abbiamo coinvolto perché vogliamo che tutto il Consiglio regionale sia a conoscenza dello studio. Adesso, tocca ad Emiliano decidere cosa fare: se continuare a restare fermo, mentre la Xylella avanza, o dare un segnale a tutta la Regione”.
“Il nostro obiettivo è risolvere il dramma della Xylella e riteniamo di fare una proposta seria e concreta: abbattere la sputacchina, il vettore del batterio, mettendo in atto quanto emerso da una ricerca scientifica applicata. Quella che abbiamo presentato oggi è il frutto di uno studio scientifico, portato avanti da un istituto di ricerca, il Dyrecta Lab, in collaborazione con l’Università di Bari. E’ stato realizzato un prototipo di macchinario per debellare la sputacchina che ha dato risultati sorprendenti: ha distrutto il 99,5% dei vettori presenti sulle piante. Il che significa che ha quasi totalmente eliminato il “mezzo di trasporto” che consente al batterio di spostarsi da una pianta all’altra, infettandole. La ricerca ha ottenuto anche il riconoscimento del ministero e bisognerebbe muoversi velocemente, specie sulla zona cuscinetto, per poter avviare gli interventi alla conclusione dell’inverno, ovvero prima che le uova di sputacchina si schiudano. Le risorse ci sono e tutta l’organizzazione potrebbe essere gestita dall’Arif e dal servizio fitosanitario regionale. Il prototipo del macchinario per l’abbattimento del vettore è costituito da due unità: una tecnologica di preriscaldamento ed immissione di vapore ad alta temperatura e, ove occorresse, di sostanze già autorizzate all’uso in campo aperto; ed un’altra composta da un carrello per l’erogazione del vapore. Come spiegato oggi dal prof Alessandro Massaro, direttore scientifico di Dyrecta Lab, che ha condotto la ricerca assieme al prof Francesco Porcelli dell’Università di Bari, lo studio ha dato esiti estremamente incoraggianti. Non si può più perdere tempo: noi, da opposizione che si propone di governare la Puglia, sosteniamo questo progetto perché è l’unico direttamente applicabile sul terreno e ci auguriamo che Emiliano prenda atto della sua concretezza e si attivi subito per organizzare gli interventi sul territorio. Lui ha rincorso teorie quasi “fantozziane” fino ad oggi, non dando alcuna risposta al dramma della Xylella. Noi ci affidiamo al mondo scientifico affinché si possa fermare l’avanzata del batterio che ha decimato i nostri ulivi e messo in ginocchio l’olivicoltura e il vivaismo pugliese. Bisogna fare presto, però, e fare in modo di arrivare alla prossima primavera con le carte in regola sotto il profilo organizzativo: tutta la zona cuscinetto deve diventare un campo sperimentale a cielo aperto. Oggi, in IV Commissione, si è tenuta anche l’audizione dei ricercatori che abbiamo coinvolto perché vogliamo che tutto il Consiglio regionale sia a conoscenza dello studio. Adesso, tocca ad Emiliano decidere cosa fare: se continuare a restare fermo, mentre la Xylella avanza, o dare un segnale a tutta la Regione”.