BARI - “Come la Bella Addormentata, al suono delle sirene elettorali Emiliano si risveglia dal lungo letargo e si ricorda della sua delega di assessore all’Agricoltura della Puglia. E così si decide a chiedere un incontro alla ministra Bellanova per discutere di un’emergenza che noi avevamo invano segnalato fin dall’inizio di questa sciagurata campagna olearia: il crollo del prezzo dell’olio nostrano, schiacciato da importazioni dall’estero incontrollate e per nulla trasparenti”. Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia.
“Non c’è limite – osserva – alla faccia tosta del governatore pugliese: dopo aver calpestato l’agricoltura e soprattutto l’olivicoltura, ne fa terreno di manovra elettorale. Come mai Emiliano fa la voce grossa sull’olio solo ora, dopo essersene disinteressato a tempo debito?”.
“Con la sua diplomazia da bulldozer – continua il consigliere Fi – per beghe interne alla sua area politica, si è contrapposto più di una volta ad esponenti di Governo del suo stesso partito, senza preoccuparsi dei danni che ne sarebbero derivati alla nostra Regione e alla nostra olivicoltura. La sua credibilità in materia è pari a zero, dopo la lunga serie di errori e negligenze che ha collezionato. Avrebbe potuto e dovuto già da mesi portare la questione sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni sull’Agricoltura, che presiede ma che spesso diserta, a riprova del suo deplorevole disinteresse”.
“Così come – rincara – non ha mai mosso un dito per arrivare ad un tavolo di filiera con la grande distribuzione organizzata per promuovere con accordi commerciali ad hoc l’olio made in Puglia, come prevede espressamente l’articolo 61 della legge regionale 2016. Una norma non ancora messa in pratica. Ora, improvvisamente, Emiliano minaccia battaglia in difesa del nostro olio, proprio lui che ha messo in ginocchio il comparto con i ritardi nella richiesta di declaratoria dello stato di calamità per le gelate 2018 e con l’inconcludenza nella lotta alla Xylella”.
“Ma gli agricoltori hanno la memoria lunga, e non si lasceranno ingannare da queste mosse propagandistiche e tardive. Si ricorderanno bene di tutto ciò che il governatore ha fatto, o meglio non ha fatto, per il settore, e gli presenteranno il conto rispedendolo a casa”, conclude Damascelli.
“Non c’è limite – osserva – alla faccia tosta del governatore pugliese: dopo aver calpestato l’agricoltura e soprattutto l’olivicoltura, ne fa terreno di manovra elettorale. Come mai Emiliano fa la voce grossa sull’olio solo ora, dopo essersene disinteressato a tempo debito?”.
“Con la sua diplomazia da bulldozer – continua il consigliere Fi – per beghe interne alla sua area politica, si è contrapposto più di una volta ad esponenti di Governo del suo stesso partito, senza preoccuparsi dei danni che ne sarebbero derivati alla nostra Regione e alla nostra olivicoltura. La sua credibilità in materia è pari a zero, dopo la lunga serie di errori e negligenze che ha collezionato. Avrebbe potuto e dovuto già da mesi portare la questione sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni sull’Agricoltura, che presiede ma che spesso diserta, a riprova del suo deplorevole disinteresse”.
“Così come – rincara – non ha mai mosso un dito per arrivare ad un tavolo di filiera con la grande distribuzione organizzata per promuovere con accordi commerciali ad hoc l’olio made in Puglia, come prevede espressamente l’articolo 61 della legge regionale 2016. Una norma non ancora messa in pratica. Ora, improvvisamente, Emiliano minaccia battaglia in difesa del nostro olio, proprio lui che ha messo in ginocchio il comparto con i ritardi nella richiesta di declaratoria dello stato di calamità per le gelate 2018 e con l’inconcludenza nella lotta alla Xylella”.
“Ma gli agricoltori hanno la memoria lunga, e non si lasceranno ingannare da queste mosse propagandistiche e tardive. Si ricorderanno bene di tutto ciò che il governatore ha fatto, o meglio non ha fatto, per il settore, e gli presenteranno il conto rispedendolo a casa”, conclude Damascelli.