Puglia, grandine e vento si abbattono sulle aziende agricole


BARI - Ciliegie spaccate dalla grandine e buttate a terra dal vento, vigneti falcidiati dal maltempo, ortaggi sott’acqua per l’allagamento dei campi, alberi da frutto con i rami spezzati: la Puglia dell’agricoltura si risveglia con le ossa rotte dopo un fine settimana che, in alcuni casi, è riuscito a spazzare via il lavoro di un anno. La Cia Agricoltori Italiani della Puglia ha seguito quasi in tempo reale, dai suoi profili social, le segnalazioni che tra sabato e domenica sono arrivate ai suoi recapiti.

Particolarmente impressionante il video girato da un agricoltore di Ruvo, con le immagini della violenta grandinata che si è abbattuta su un ciliegeto: in poche ore, il video ha raggiunto circa 300mila persone con decine di commenti improntati allo sgomento e allo sconcerto per un’altra calamità arrivata sul territorio come l’ennesima mazzata per le imprese agricole. Impressionanti anche le immagini arrivate da Soleto, nel Salento, con i cumuli di grandine ammassati lungo le strade e i chicchi di ghiaccio a invadere i campi. Pesante anche la situazione nel Foggiano, dove venerdì diversi campi di pomodoro sono diventati dei grandi pantani, con le piante sommerse dall’acqua. Pioggia, grandine e vento, a macchia di leopardo e con incidenze diverse, si sono abbattuti su tutta la Puglia, dalla Capitanata alla Bat, dal Barese alle province di Brindisi, Taranto e Lecce.


“Per molti agricoltori, quest’ultima calamità in ordine di tempo assume contorni drammatici, anche perché le conseguenze del maltempo vanno a sommarsi a una stagione già funestata da un inverno siccitoso e dalle gelate tardive che colpirono la Puglia lo scorso marzo”, ha dichiarato Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia. “Più o meno a un anno di distanza da quanto accadde nella primavera del 2019, si sta verificando nuovamente che fenomeni estremi e opposti tra loro, come la siccità e le gelate, si susseguano in un ristretto lasso di tempo esponendo le differenti colture a shock termici estremamente dannosi sia per le semine e le colture in fase di sviluppo che per i prodotti quasi pronti a essere raccolti sugli alberi e negli orti”, ha aggiunto Carrabba.

“Il governo nazionale e l’Europa devono convincersi che, per uscire dal ciclo maledetto degli ultimi 5-6 anni, occorrono riforme radicali, soprattutto per quanto riguarda la facilitazione dell’accesso alle risorse e a un sistema delle assicurazioni calato sulla nuova e drammatica realtà dei cambiamenti climatici”, ha ribadito il presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, un’organizzazione che negli ultimi 5 anni sta insistendo moltissimo sulla grande questione di un sistema assicurativo più accessibile anche alle piccole e medie imprese del comparto primario. “Emergenza Covid-19, cambiamenti climatici e prezzi da fame corrisposti ai produttori stanno determinando la morte di centinaia di aziende agricole che non riescono più a stare a galla, anche perché le risorse destinate all’agricoltura arrivano in ritardo e col contagocce, mentre il macigno pesante della burocrazia rende tutto disperatamente lento”, ha concluso Carrabba.
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