“Venite tranquilli in Puglia”, parla lo chef Antonio Perrone (“Calura Leuca”)


FRANCESCO GRECO - LEUCA - La ristorazione al tempo del coronavirus. A Leuca, must storico del turismo internazionale, grazie anche al porto turistico. Cosa ha provocato il lungo trauma del lockdown? E cosa cambia adesso per un settore in forte crisi, che dà lavoro a migliaia di persone? C’è la possibilità di recuperare una stagione che appariva compromessa e che fra mille difficoltà sta decollando?

Ne parliamo con lo chef Antonio Perrone, che a via Fratelli Cairoli, Piazzetta Cristo Re (marina di Leuca), aveva appena aperto, in inverno, “Calura” (è un acronimo), cucina del territorio (verdure spontanee, pasta fatta in casa, pezzetti di cavallo), arricchita da contaminazioni e innovazioni (la pinsa romana, per dirne solo una).

DOMANDA: “Calura” era ben avviata, c’era molto interesse per le sue proposte, poi il trauma del Covid-19 si è abbattuto su tutti noi: cosa è successo alla vostra attività?
Risposta: “Eravamo partiti alla grande, ma tutt’un tratto ci è cascato il mondo addosso, è stato come sbattere alle sbarre dei binari di un treno con lo stop per il maledetto virus…”.


D. Però per sopravvivere vi siete inventati l’asporto, siete riusciti a stare a galla?
R. “Ci siamo inventati il domicilio più che altro per far fronte alle spese cash. E grazie a Dio la clientela ha risposto bene… E’ stata una buona idea”.

D. Dopo la fine del lockdown la gente è tornata a mangiare le cose buone della nostra terra?
R. “Si, è tornata e pure più numerosa  di prima: anche perché quei due mesi di chiusura ci sono serviti per perfezionare i nostri piatti. Il mio tipo di cucina, del resto, è diretta solo a 30 persone”.

D. Ma i turisti si adattano ai vari protocolli, il distanziamento fra i tavoli, le mascherine, ecc.?
R. “Certo, rispettando le restrizioni imposte dalle leggi molto volentieri. Fra un tavolo e l’altro, all’aperto, ci siamo inventati dei separè con delle macchie di ulivo di qualità leccino, creando in tal modo un piccolo e grazioso borghetto, per rispettare la natura e ricordare a tutti che la Puglia è sempre la terra dell’ulivo”.

D. Un messaggio per chi viene in vacanza nella nostra Regione?
R. “Venite tranquilli in Puglia, sarete ben accolti e conquistati da una cucina genuina, dai sapori e i profumi deliziosi, unica al mondo”.