BARI - Un piano di interventi per l’indipendenza idrico-irrigua della Puglia, per garantire agli agricoltori del nostro territorio l’acqua necessaria per le diverse colture e per ridurre gli sprechi che compromettono il già insufficiente apporto di acqua.
È quanto chiede CIA Agricoltori Italiani della Puglia che, in una lettera inviata, questa mattina, al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all’assessore regionale all’agricoltura Donato Pentassuglia, ha chiesto un incontro urgente per conoscere quali siano le iniziative che si intendono avviare nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, al fine di aumentare la disponibilità idrica regionale e di risolvere i problemi degli agricoltori pugliesi, alle prese con carenza di acqua, aumento dei costi di approvvigionamento e diminuzione del valore di diverse colture.
CIA Puglia ritiene che non sia più rinviabile la realizzazione di invasi e nuove infrastrutture che migliorino l’apporto idrico a disposizione dell’agricoltura regionale, oggi fortemente condizionato da un insufficiente e arcaico sistema di emungimento dai pozzi e, in gran parte della regione, da una forte dipendenza dalle regioni limitrofe.
CIA Puglia chiede che siano potenziati gli impianti di depurazione per l’uso irriguo delle acque di recupero e il finanziamento di sistemi dotati di innovative tecnologie di irrigazione che ottimizzino la fornitura idrica.
«È necessario potenziare le infrastrutture già esistenti, per renderle in grado di ridurre gli sprechi e recuperare quanta più acqua possibile. Si deve, infine, investire sull’innovazione tecnologica, in modo da assicurare sempre più il risparmio idrico, rendere più efficienti gli impianti e garantire ai nostri agricoltori il necessario apporto idrico a prezzi equi e sostenibili», scrive Cia Puglia nel testo della missiva, inviata per sollecitare il governo regionale a porre in essere iniziative che aiutino gli agricoltori ad affrontare le difficoltà che, in questo momento, stanno vivendo, costretti a un aumento del 50% delle spese per l’approvvigionamento idrico dei campi, a fronte di una perdita di valore delle colture che coinvolge diversi settori.
Con ripetute ondate di caldo torrido e una siccità durata diversi mesi, la Puglia ha subito una forte diminuzione della disponibilità dei suoi serbatoi idrici.
Nonostante gli oltre 67 milioni in più rispetto al 2020, nel mese di agosto, infatti, le riserve idriche si sono ridotte di circa 40 milioni di metri cubi.