BARI - "Finalmente, anche in Puglia, viene definito un testo che consente di valorizzare lo sforzo del legislatore nazionale, confermando tuttavia appesantimenti e bizantinismi amministrativi che saranno purtroppo una zavorra e non un volano ad uno straordinario strumento di differenziazione economica per i produttori del vino": lo dichiara il senatore Dario Stefàno, Presidente della Commissione Politiche dell'Unione europea e "padre" della norma nazionale sulla disciplina dell'enoturismo, dopo il via libera agli emendamenti alla proposta di legge sul turismo del vino in consiglio regionale della Puglia.
"Se al primo tentativo si era registrato un trasversale disappunto per diversi stravolgimenti - prosegue Stefàno -, tanto che la norma approvata ad agosto fu immediatamente rispedita in commissione agricoltura, oggi mi trovo ad esprimere un consenso parziale, perchè alcuni aspetti sono migliorati, tornando omogenei alle linee nazionali. Continuo però a non comprendere nè a condividere lo scarico di incombenze riguardo ai controlli sui Comuni così come l'inserimento tra gli operatori enoturistici di chi non coltiva neanche un acino d'uva. Una legge, dunque, che temo non aiuterà a qualificare l'offerta in Puglia come invece si potrebbe”.
"Se al primo tentativo si era registrato un trasversale disappunto per diversi stravolgimenti - prosegue Stefàno -, tanto che la norma approvata ad agosto fu immediatamente rispedita in commissione agricoltura, oggi mi trovo ad esprimere un consenso parziale, perchè alcuni aspetti sono migliorati, tornando omogenei alle linee nazionali. Continuo però a non comprendere nè a condividere lo scarico di incombenze riguardo ai controlli sui Comuni così come l'inserimento tra gli operatori enoturistici di chi non coltiva neanche un acino d'uva. Una legge, dunque, che temo non aiuterà a qualificare l'offerta in Puglia come invece si potrebbe”.