MICHELE MININNI - Il Comitato Spontaneo Agricoltori si è riunito per decidere come procedere sul riconoscimento IGP del Carciofo Ofantino. Un significato di un marchio importante per il territorio casalino che conta su una superficie di 14.600 ettari dove sono impiantati carciofi, oliveti da olio e da tavola, pescheti, cime di rapa, broccoletti e sedano.
Una problematica interrotta dal 2009 quando si iniziò a dar vita ad un
protocollo d’intesa stilato e redatto nel Comune di Trinitapoli per la ottimizzazione
della produzione e successive filiere coinvolgendo anche i Comune di San
Ferdinando di Puglia, Cerignola, Margherita di Savoia ed Orta Nova. L’incontro
organizzato dal coordinatore del Comitato Geremia Buonarota ha visto la presenza di
numerosi agricoltori coinvolti.
Alla conclusione del dibattito, il CSA per affermare
l’importanza del territorio propone alcuni punti importanti e fermi, come
l’elaborazione di un disciplinare di produzione riconoscimento IGP del Carciofo
Ofantino ai sensi dell’art. 7 del regolamento del Parlamento Europeo e quello del
ventuno novembre 2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari,
presentare domanda di registrazione corredata dal disciplinare, elaborare un logo che
individui e distingue il prodotto Carciofo Ofantino da prodotti similari nel rispetto
dell’art. 12 del regolamento n. 1151/2012 relativo a nomi, simboli ed indicazioni,
infine attivare corsi di formazione per la coltivazione del prodotto.
"E’ arrivato il
momento – ci dice il coordinatore del Comitato Geremia Buonarota-di accelerare
sull’iter del riconoscimento del marchio IGP Carciofo di Trinitapoli e Ofantino,
dobbiamo coinvolgere altre organizzazioni con le stesse finalità affinchè si ottenga il
risultato auspicato. E’questo – continua Buonarota -l’obiettivo che questo Comitato si
è posto e che, con l’appoggio e il contributo di tutti gli agricoltori, progetta per
portare a buon fine".