Droni e robot semoventi: macchine agricole 'in movimento' all'Agrilevante


BARI - Droni, robot, macchine ad alta automazione, intelligenza artificiale. È questa la nuova frontiera dell’agricoltura che viene presentata ad Agrilevante, la rassegna specializzata nelle tecnologie per le colture del mediterraneo in svolgimento nel quartiere fieristico di Bari. L’industria del settore lavora a stretto contatto con le Università e i centri di ricerca per sviluppare, e poi mettere in produzione, mezzi meccanici di nuova generazione destinati a sostituire quelli tradizionali.

La robotica per l’agricoltura è più sofisticata rispetto a quella sviluppata per gli impianti industriali – spiegano gli esperti di FederUnacoma, la federazione dei costruttori che è organizzatore della rassegna – perché operano in un ambiente che non è protetto e prevedibile come una fabbrica, ma che cambia continuamente in relazione alle condizioni meteorologiche, al vento, all’umidità, alle variabili legate alle stagioni e alla luce nelle diverse ore del giorno, oltre che al modo in cui si presentano piante, foglie e frutti nelle varie fasi vegetative. I robot agricoli debbono dunque avere una sensibilità estrema, in tutto simile a quella di un esperto agricoltore. A queste raffinate tecnologie Agrilevante dedica una sezione della fiera, all’interno del Padiglione Nuovo, e un’area all’aperto dove si possono vedere in azione macchine agricole “del futuro” come i droni per i trattamenti al vigneto, o i robot per il controllo dello stato di salute del frutteto. 

L’agricoltura digitale, del resto, è stata protagonista anche nel programma di convegni che ha caratterizzato la giornata odierna: l’incontro sul tema “I vantaggi dell’agricoltura 4.0 per le aziende e per i consumatori finali: dalla razionalizzazione delle risorse alla tracciabilità ent-to-end”, organizzato da Nazione Futura, il convegno su “Agricoltura 5.0 salva clima e raccolti”, promosso da Coldiretti Puglia; e l’incontro su “Droni, robotica ed intelligenza artificiale in agricoltura”, promosso dall’Università della Basilicata e da FederUnacoma, pensato per informare anche il pubblico dei giovani, che si accostano all’agricoltura e che nei prossimi anni dovranno gestire tecnologie, come quelle digitali, sempre più impegnative.

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