Vinitaly, il 'Premio Angelo Betti' al Presidente di Cantina di Venosa: Francesco Perillo nuovo 'Benemerito della vitivinicoltura italiana'
Francesco Perillo, classe ‘65, nato in Svizzera da genitori di Venosa (PZ), è un manager legato al suo territorio - il Vulture – e che vanta un lungo curriculum d’esperienze, in agricoltura e nel mondo del vino, fin da ragazzo. Viticoltore per passione, da sempre socio conferitore di Cantina di Venosa con i suoi 5 ettari coltivati a uve aglianico e 2,5 a malvasia di Basilicata.
Hanno consegnato il premio nel corso della giornata inaugurale del Vinitaly, domenica 14 aprile, il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e l’Assessore Politiche Agricole della Basilicata Alessandro Galella.
«La Basilicata del futuro è una Basilicata dalle grandi ambizioni, non è una piccola regione ma una grande regione, con grandissimi produttori – dichiara l’Assessore regionale all’agricoltura Alessandro Galella – Sono felice che Francesco Perillo abbia ricevuto questo importante premio, un riconoscimento personale ma anche a tutto il nostro territorio, ai nostri vini, alla nostra cultura. Sono sicuro che la Basilicata nei prossimi anni non avrà più un ruolo di secondo piano in eventi importanti come il Vinitaly, ma un ruolo di primo piano, come la nostra regione di merita».
Legato alla sua terra, "amo fare le cose semplici, farle bene e dare sempre il meglio", ha raccontato il Presidente Perillo durante la premiazione, ricordando anche tutte le novità che ha introdotto in Cantina di Venosa dal 2012, anno d’inizio della sua lunga presidenza. Una svolta anche importante per la sua carriera, dopo anni di impegno in Coldiretti, dal ’94 fino a diventare direttore della federazione provinciale di Chieti, per due anni, tra il 2021 e il 2023. Come non dimenticare, poi, il Consorzio di Tutela dell’Aglianico del Vulture, di cui Perillo è Presidente dal 2017, in forza - anche - delle tante innovazioni da lui introdotte nella più grande cantina cooperativa della Basilicata: Cantina di Venosa, una realtà fondata nel 1957 da 27 soci, oggi costituita da 350 viticoltori (oltre il 50% giovani), circa 800 ettari di vigne e 1,9 milioni di bottiglie vendute nel 2023; più un quantitativo ancora importante di vino sfuso. Un’azienda, schizzata in cinque anni a un +30% in valore (oltre 7,4 milioni di euro) e un +72% in volume (erano 1,1 milioni, le bottiglie nel 2019).
Oltre al dato economico sono tanti i risultati raggiunti da Cantina di Venosa durante la presidenza Perillo, che da subito ha introdotto un progetto di riconversione al fotovoltaico e orientato la produzione verso una maggiore qualità, come dimostrano i tanti premi ottenuti in questi anni; l’ultimo i prestigiosi 5 Grappoli dalla guida Bibenda per il rosso Gesualdo da Venosa Aglianico del Vulture Docg 2020.
Anticipando di gran lunga il trend della sostenibilità, Cantina di Venosa in questi ultimi anni è diventata un punto di riferimento per le aziende virtuose sui grandi temi della contemporaneità: la difesa dell’ambiente, l’etica sociale e del lavoro, la governance aziendale.
E i risultati non si sono fatti attendere con tanti progetti e riconoscimenti: il Codice Etico per dipendenti e fornitori; la certificazione ambientale Equalitas; la gestione satellitare dei vigneti da cui nasce la linea Sentinel, che Cantina di Venosa ha presentato quest’anno a Vinitaly. E ancora: le norme di sicurezza alimentare, il bilancio economico di sostenibilità e presto un nuovo progetto di architettura sostenibile per Cantina di Venosa. L’impegno continua.