Coldiretti Puglia: 'Necessario salvare gli allevamenti dalle aggressioni dei lupi'

BARI - La Coldiretti Puglia lancia un grido d'allarme riguardo le crescenti aggressioni da parte dei lupi, che stanno devastando gli allevamenti dal Gargano al Salento. Gli allevatori delle aree interne sono sempre più costretti a chiudere le loro attività e abbandonare le terre a causa delle stragi che vedono pecore, capre, mucche e asinelli sbranati. Questa situazione è diventata insostenibile, soprattutto nella Murgia barese e tarantina, e nelle province di Foggia e Lecce, con l'ultimo episodio avvenuto a Noci, dove una decina di pecore sono state azzannate a morte.

La Proposta della Commissione Europea

La Commissione Europea ha proposto un downgrade dello status del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”, riconoscendo che la concentrazione di branchi in alcune regioni rappresenta un pericolo reale per il bestiame. Questa decisione mira a fornire maggiore flessibilità alle autorità locali per gestire le situazioni critiche.

L'Aumento della Popolazione dei Lupi

Secondo l’Ispra, nell'ambito del progetto Life WolfAlps EU, la popolazione dei lupi in Italia è stimata intorno ai 3.300 esemplari, con 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola. Parallelamente, il numero di pecore è diminuito del 10% negli ultimi cinque anni, secondo i dati della Coldiretti. Questi numeri indicano che il lupo non è più una specie in pericolo, mentre l’abbandono delle aree interne da parte degli allevatori rischia di compromettere la biodiversità e il recupero delle storiche razze italiane.

Conseguenze e Misure Necessarie

Gli attacchi dei lupi non solo causano la morte di animali, ma anche stress e paura, che riducono la produzione di latte e provocano aborti tra gli animali sopravvissuti. Coldiretti Puglia sottolinea l'urgenza di implementare misure di contenimento efficaci per evitare l'abbandono dei pascoli e delle aree rurali.

La situazione attuale richiede un continuo monitoraggio delle greggi e delle mandrie, poiché recinzioni e cani da pastore spesso non sono sufficienti a prevenire gli attacchi. Coldiretti regionale invita a trovare nuove modalità di gestione per questi predatori, che non sono più specie in via di estinzione, ma rappresentano una minaccia crescente per gli agricoltori.

Altri Problemi di Sovrappopolazione

La situazione si complica ulteriormente con la sovrappopolazione di altre specie selvatiche, come cinghiali, storni, cormorani e lepri, che creano conflitti con le attività agricole. Coldiretti Puglia chiede alle istituzioni di definire un Piano nazionale che si ispiri agli approcci adottati in altri paesi europei, come Francia e Svizzera, per proteggere gli agricoltori e i loro animali dagli attacchi dei lupi.

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