LECCE - La lotta contro la Xylella fastidiosa, il batterio che ha devastato migliaia di ettari di uliveti nel sud Italia, a
partire dal Salento, rimane una priorità per agricoltori, ricercatori e istituzioni. A metà autunno 2024,
facciamo il punto sui progressi e le sfide ancora da affrontare. La Xylella ha avuto un impatto devastante,
causando la perdita di interi oliveti e generando una crisi nell’economia locale. Il batterio continua a
rappresentare una minaccia per le coltivazioni di ulivi e altre piante in tutta Europa, con il rischio di
espandersi ulteriormente se non viene contenuto in modo efficace.
Il piano d'azione della Regione Puglia si focalizza su tre obiettivi principali: l'eradicazione delle piante infette, l'uso di cultivar resistenti come il Leccino e la FS-17, e una maggiore sensibilizzazione attraverso la collaborazione tra ricerca scientifica e agricoltori. Tra i metodi per contenere il batterio abbiamo già avuto modo di sperimentare l'uso di varietà resistenti, il monitoraggio costante e l'abbattimento delle piante infette. A questi si aggiungono i successi da parte della ricerca come l'impiego di cani molecolari addestrati a rilevare il batterio e l'utilizzo di laboratori mobili per test sul campo. Questi gli strumenti fondamentali per la cosiddetta diagnosi precoce, volta ad individuare rapidamente le piante infette e limitare la diffusione del batterio nelle aree, ormai poche, non ancora colpite.
D’altro canto, la lotta contro la Xylella è sì in pieno svolgimento con significativi progressi ma con il problema rimasto ancora irrisolto. Per compiere nuovi passi, resta fondamentale promuovere varietà di ulivo resistenti e testare nuove metodologie di contenimento. Il piano regionale prevede finanziamenti specifici e supporto per gli agricoltori che decidono di sostituire gli ulivi malati con varietà resistenti, ma la complessità e la diffusione della malattia richiedono un monitoraggio costante e soluzioni innovative per ridurre l'impatto a lungo termine. Non solo.
Sul piano politico, il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato all'unanimità la creazione di una Commissione d'indagine per accertare le cause dell'epidemia e analizzare come è stata gestita la situazione, con l'obiettivo di trovare soluzioni a lungo termine per il settore agricolo regionale. A livello nazionale, il tema della Xylella è stato affrontato dal Ministero dell’Agricoltura attraverso ben 5 governi, evidenziando la necessità di un intervento coordinato a livello europeo e nazionale per reperire risorse e strumenti più efficaci nella lotta contro il batterio. La questione della Xylella deve essere una priorità a livello europeo, per la quale resta necessario sempre di più stanziare fondi per la ricerca di soluzioni innovative. La strada verso la soluzione definitiva è ancora lunga. In questo delicato equilibrio tra sostenibilità, innovazione e supporto agli agricoltori si gioca il futuro di un intero territorio. (F.A.)
Il piano d'azione della Regione Puglia si focalizza su tre obiettivi principali: l'eradicazione delle piante infette, l'uso di cultivar resistenti come il Leccino e la FS-17, e una maggiore sensibilizzazione attraverso la collaborazione tra ricerca scientifica e agricoltori. Tra i metodi per contenere il batterio abbiamo già avuto modo di sperimentare l'uso di varietà resistenti, il monitoraggio costante e l'abbattimento delle piante infette. A questi si aggiungono i successi da parte della ricerca come l'impiego di cani molecolari addestrati a rilevare il batterio e l'utilizzo di laboratori mobili per test sul campo. Questi gli strumenti fondamentali per la cosiddetta diagnosi precoce, volta ad individuare rapidamente le piante infette e limitare la diffusione del batterio nelle aree, ormai poche, non ancora colpite.
D’altro canto, la lotta contro la Xylella è sì in pieno svolgimento con significativi progressi ma con il problema rimasto ancora irrisolto. Per compiere nuovi passi, resta fondamentale promuovere varietà di ulivo resistenti e testare nuove metodologie di contenimento. Il piano regionale prevede finanziamenti specifici e supporto per gli agricoltori che decidono di sostituire gli ulivi malati con varietà resistenti, ma la complessità e la diffusione della malattia richiedono un monitoraggio costante e soluzioni innovative per ridurre l'impatto a lungo termine. Non solo.
Sul piano politico, il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato all'unanimità la creazione di una Commissione d'indagine per accertare le cause dell'epidemia e analizzare come è stata gestita la situazione, con l'obiettivo di trovare soluzioni a lungo termine per il settore agricolo regionale. A livello nazionale, il tema della Xylella è stato affrontato dal Ministero dell’Agricoltura attraverso ben 5 governi, evidenziando la necessità di un intervento coordinato a livello europeo e nazionale per reperire risorse e strumenti più efficaci nella lotta contro il batterio. La questione della Xylella deve essere una priorità a livello europeo, per la quale resta necessario sempre di più stanziare fondi per la ricerca di soluzioni innovative. La strada verso la soluzione definitiva è ancora lunga. In questo delicato equilibrio tra sostenibilità, innovazione e supporto agli agricoltori si gioca il futuro di un intero territorio. (F.A.)